Le sostanze inquinanti presenti nell’aria possono arrivare fino al bambino nel pancione della mamma. In uno studio (v. Nature) condotto su una ventina di donne dopo la gravidanza, un gruppo di ricercatori belgi ha individuato particelle di particolato fine (black carbon) nella placenta, nella parte rivolta al feto. È una "scoperta" che potrebbe apparire ovvia, ma in realtà non lo è.


Barriera superabile. Da tempo le indagini epidemiologiche hanno evidenziato che l'aria sporca è associata a effetti negativi in gravidanza, dal parto prematuro al basso peso dei bambini alla nascita. Però non è affatto chiaro come l’inquinamento possa indurre queste conseguenze, se ci sia un’azione diretta sul feto, oppure se il particolato fine provochi dei cambiamenti nell’organismo della madre, per esempio un aumento dell’infiammazione, che a sua volta produce effetti sul corso della gravidanza e sul bambino.
La placenta costituisce una barriera tra la madre e il feto, e se una volta era ritenuta in grado di “schermare” molte delle sostanze potenzialmente tossiche, ora si sa che non è così. L’alcol e alcuni farmaci, per esempio, possono attraversarla. Che lo stesso potesse avvenire anche per le nanoparticelle non si sapeva.
Carbone fluorescente. I ricercatori hanno esaminato campioni della placenta di 23 donne, 10 che avevano partorito a termine e le altre prima del termine. Con una tecnica particolare, che prevede di illuminare il tessuto con il laser e rendere fluorescenti le sostanze con una particolare lunghezza d’onda, hanno individuato le particelle composte da carbone in tutti i campioni di tessuto esaminate. Nelle donne che durante la gravidanza erano state esposte a più alti livelli di inquinamento, per la zona in cui abitavano, le particelle erano però in media circa il doppio di quelle che abitavano in zone con aria più pulita.


Danni insospettabili. Il risultato dimostra per ora semplicemente che particelle di questa natura possono essere trasportate attraverso la circolazione sanguigna e che sono in grado di attraversare la placenta e raggiungere il lato rivolto verso il feto. Se sia proprio con questo meccanismo che l’aria inquinata eserciti la sua azione negativa è ancora da dimostrare.
Di sicuro si sa ormai che l'inquinamento danneggia la salute in modi meno ovvi di quanto si tenda a pensare. Bronchi e polmoni non sono infatti gli unici organi a essere colpiti. Le particelle sottili derivate dalla combustione concorrono a peggiorare le malattie del sistema cardiovascolare, aumentano il rischio di alcuni tumori (non solo quelli del sistema respiratorio) e di malattie renali, e, sembra, perfino alcune forme di demenza.