Milano, 6 nov. (AdnKronos Salute) - L'abilità di stare al comando non è cosa da tutti, ma i meccanismi che la regolano restano per lo più sconosciuti. Un lavoro americano prova a ripartire dagli animali: "Mentre la premessa di studi precedenti era che la leadership è in qualche modo intrinsecamente diversa o più complessa negli umani rispetto agli altri mammiferi, noi abbiamo iniziato senza nozioni pregresse", spiega Jennifer Smith del Mills College di Oakland (California), tra gli autori della ricerca pubblicata su 'Trends in Ecology and Evolution' e supportata dal National Institute for Mathematical and Biological Synthesis. Tra i risultati più importanti c'è l'importanza dell'esperienza per la leadership, che però può anche essere 'ereditata'. In altre parole: leader si diventa, ma a volte si nasce.
Il gruppo ha analizzato una serie di mammiferi e piccole società di esseri umani. "Approcciandoci al problema con una mentalità aperta e sviluppando metodi per comparare società diverse, abbiamo rilevato più similitudini di quelle precedentemente osservate tra la leadership negli umani e negli animali", continua l'esperta. Gli scimpanzé viaggiano insieme, le scimmie cappuccine collaborano durante i combattimenti, le iene maculate si aiutano nella caccia, ma restano misteriosi i modi con cui i leader promuovono queste azioni collettive, ricordano Smith e colleghi. Finora non era chiaro nemmeno quanto i leader umani che vivono in società di piccola scala avessero in comune con quelli di altri gruppi o mammiferi.
Per affrontare il problema, gli scienziati hanno studiato la leadership in 4 campi: movimento, ricerca del cibo, mediazione dei conflitti all'interno del gruppo, interazione tra i membri. Hanno poi classificato i modelli ottenuti in 5 aspetti, fra i quali la progressiva affermazione a leader, contrapposta all'ereditarietà del ruolo.
Il risultato è che la leadership è generalmente raggiunta quando gli individui guadagnano esperienza, sia tra gli umani sia tra i non umani. Ci sono però alcune eccezioni importanti a questa regola d'oro: la capacità di influenzare un gruppo è ereditata nelle iene maculate e nei Nootka, una tribù originaria del Canada che vive sulla costa occidentale del Nord America.
Comparate con altre specie di mammiferi, inoltre, i leader umani non sono così potenti. Negli animali, infatti, i 'capi' esercitano più influenza sul gruppo. Secondo Smith le somiglianze probabilmente riflettono meccanismi cognitivi condivisi che governano caratteristiche come dominanza e subordinazione, formazione di alleanze e decision-making. Le differenze potrebbero invece essere spiegate in parte dall'umana tendenza ad assumere ruoli più specializzati all'interno dei gruppi. "Anche nelle società umane meno complesse, l'azione collettiva è presumibilmente più critica per la sopravvivenza e la riproduzione che nella maggior parte delle altre società di mammiferi", spiega l'esperta.
I ricercatori ora stanno pianificando di quantificare ulteriormente i diversi aspetti individuati nel loro lavoro. "La nostra sfida è ambiziosa, per ora abbiamo soltanto scalfito la superficie della caratterizzazione della leadership tra le società di mammiferi e alcuni degli aspetti più interessanti del progetto devono ancora arrivare. Biologi e antropologi stanno implementando il nostro schema innovativo per altre società", conclude Smith.