A 50 anni dalla pubblicazione del primo rapporto statunitense sui danni provocati dal fumo, uno studio dell'Università di Yale e di altri centri di ricerca americani ha stimato che, dal 1964 a oggi, le leggi antifumo negli Usa hanno salvato ben 8 milioni di persone da una morte prematura. La cifra è imponente: in pratica, il 30 per cento degli anni di vita media guadagnati dagli americani nelle ultime decadi è attribuibile esclusivamente alle politiche contro il tabagismo.
A giovarsi maggiormente di questi provvedimenti sono stati gli uomini, che generalmente fumano più delle donne: le leggi contro il tabacco ne hanno salvati 5,3 milioni, mentre le morti evitate nel sesso femminile sono 2,7 milioni. Lo studio, che ha preso in esame una mole enorme di dati relativi a tutta la popolazione americana, ha anche notato che i benefici sono aumentati nel tempo, parallelamente all'approvazione di provvedimenti nuovi e sempre più incisivi, come il divieto di fumo nei luoghi pubblici, l'aumento delle tasse sulle sigarette, l'introduzione di programmi per aiutare i fumatori a smettere e così via.
Non esistono stime così precise per l'Italia. Di certo però con la legge Sirchia, approvata nel 2003, il nostro Paese ha fatto da apripista alle politiche contro il fumo in tutta Europa. Le statistiche ufficiali dicono che dal 2003 al 2012 il numero di fumatori in Italia è passato dal 27,6 per cento al 20,8 per cento. Alcuni studi hanno inoltre verificato che già un anno dopo l'introduzione della legge l'esposizione al fumo passivo nei luoghi pubblici era diminuita del 65 per cento, mente una ricerca condotta a Roma nel 2008 rilevato un calo dell'11 per cento negli infarti giovanili, attribuibile a quel provvedimento.
Qui sotto: la gallery delle più efficaci campagne antifumo e il video di un ottimo spot tailandese.