Le api sono insetti straordinari, la cui sopravvivenza ci dovrebbe interessare molto – se non per etica e amore per gli animali, almeno per egoismo visto che senza di loro la nostra dieta sarebbe molto povera (per dirla con un eufemismo). Ora una ricerca pubblicata su Biosensors and Bioelectronics ci dà un motivo in più per proteggere questi insetti laboriosi: secondo quanto scoperto, le api sarebbero infatti in grado non solo di fiutare le cellule cancerogene presenti nel nostro respiro, ma anche di distinguere tra diversi tipi di tumori ai polmoni.
Fiati sintetici. Per giungere a queste conclusioni gli studiosi hanno sviluppato una "ricetta" per ricreare in laboratorio due tipi di fiato sintetico, imitando la composizione chimica di una persona sana e di un soggetto malato di cancro ai polmoni. Hanno quindi testato i due diversi fiati su circa venti api: per farlo hanno progettato un attrezzo speciale in grado di tenere ferma l'ape mentre le veniva attaccato un minuscolo elettrodo al cervello. Così facendo, gli esperti hanno potuto registrare i segnali neurali che si scatenavano in reazione agli odori dei fiati sintetici.
Quel che è incredibile è che le api sono state in grado non solo di percepire minuscole concentrazioni chimiche attribuibili alle cellule cancerogene (si parla di una parte per miliardo), ma anche di distinguere tra diversi tipi di cancro ai polmoni.
Un aiuto per le diagnosi oncologiche (e non solo). Quanto scoperto apre le porte allo sviluppo di nuovi test per diagnosi tumorali precoci e di tecnologie in grado di diagnosticare diverse malattie analizzando il respiro dei pazienti. In particolare l'obiettivo dei ricercatori è sviluppare un test non invasivo, che analizzi il respiro del paziente tramite un dispositivo con al suo interno un sensore basato sul cervello delle api e restituisca in tempo reale i risultati – confermando o meno la presenza di cellule cancerogene.