Il latte materno venduto via Internet è pericoloso per la salute dei bambini in quanto contiene batteri che possono provocare malattie, inclusa la salmonella. È quanto emerge da uno studio del National Childern's Hospital e pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics. I ricercatori hanno analizzato 101 tipi di latte materno venuto online da un sito specializzato (in Usa i più usati sono Only the breats e Milk share), il 74% dei quali non raggiungeva gli standard di sicurezza minimi previsti.
Il risultato di questa ricerca sta facendo scalpore negli Stati Uniti, dove la vendita di latte materno è un fenomeno diffuso e in espansione, sia perché aumentano le adozioni (e le mamme adottive non hanno latte) sia per la crisi economica (le mamme donatrici arrivano a guadagnare fino a 20 mila dollari all'anno): secondo un precedente studio, infatti, solo nel 2011 sono stati pubblicati 13 mila messaggi di vendita di latte materno sui siti specializzati americani.
Non è così nel nostro Paese, almeno per adesso: sono attive 28 banche del latte (in Europa sono 128, e più di noi ne hanno soltanto Francia e Svezia) che lo distribuiscono gratuitamente in quasi tutto il territorio (ne sono ancora prive Liguria, Sardegna, Basilicata) ai bambini dei reparti di neonatologia, soprattutto ai prematuri, per i quali il latte materno è un salvavita. Secondo i dati forniti da Aiblud, l'Associazione italiana banche del latte materno donato, anche nel nostro Paese la richiesta di latte materno è in aumento, anche se non è mai abbastanza: nel 2011 sono stati raccolti più di 7.600 litri di latte contro i 5.741 del 2007.
Cattiva igiene. Ma perché il latte materno venduto online è a rischio di trasmissione di agenti infettivi come rosolia, meningiti, epatiti, Hiv? Lo spiega Sarah Keim, responsabile di questa ricerca, la prima che ha esaminato campioni di latte venduto online. «Questi siti assicurano la massima serietà sulle norme igieniche della raccolta del latte, della conservazione e della spedizione. E danno informazioni sullo stato di salute delle donatrici. In realtà, non vi è alcuna certezza. Spesso il latte viene mal conservato e sottoposto a pratiche di spedizione non sicure. Inoltre, non si può sapere se il latte sia davvero quello materno, se contiene farmaci nocivi (in quanto assunti dalla donatrice) o se le informazioni sulla salute della donatrice siano veritiere. I campioni da noi esaminati contenevano molti batteri e perfino contaminazione fecale, molto probabilmente causata da cattiva igiene delle mani. Con sorpresa, abbiano riscontrato che alcuni campioni avevano addirittura salmonella».