Sebbene già in precedenza altre ricerche avessero suggerito un qualche ruolo del latte materno nello sviluppo cognitivo del bambino, questo è il primo studio in cui si è seguita la crescita di un gruppo di neonati allattati al seno e un gruppo col latte artificiale.
E' emerso che, a sei anni e mezzo, i primi totalizzano una media di 7,5 punti in più nei test per misurare l'intelligenza verbale, 2,9 punti in più nei test per misurare l'intelligenza non-verbale 5,9 punti in più nei test per misurare l'intelligenza tout court.
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Tra il 2002 e 2005, quando i bimbi avevano un'età media di 6,5 anni, i pediatri hanno misurato le loro abilità cognitive e chiesto agli insegnanti dei bambini di stilare un giudizio sui piccoli scolari. I bimbi allattati al seno risultavano più intelligenti, sia secondo il 'verdetto' dei test sia nel giudizio dei maestri.
Ai test totalizzavano mediamente 7,5 punti in più nell'intelligenza verbale, 2,9 punti in più nell'intelligenza non-verbale 5,9 punti in più nell'intelligenza tout court rispetto ai bimbi non allattati al seno.
Resta però un mistero l'ingrediente del latte materno dai poteri così 'prodigiosi'. Potrebbe essere un particolare tipo di grasso, oppure anche un fattore di crescita in esso contenuto e assente nel latte artificiale. Ma non è escluso, concludono i pediatri, che il segreto del latte di mamma stia tutto nell'interazione fisica ed emotiva che si crea tra lei e il piccolo durante le poppate e non, quindi, in una sostanza contenuta nel latte materno.
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