Nuove preoccupazioni – come se non bastassero quelle che ci sono già – scuotono il mondo medico e scientifico: con l'esacerbarsi delle proteste oltreoceano, legate al movimento antirazzista Black Lives Matter (#BLM), in concomitanza con la crisi sanitaria mondiale, gli esperti mettono in guardia dalle possibili ripercussioni che l'uso di gas lacrimogeni potrebbe avere sulla salute dei manifestanti. I dottori temono che le grandi quantità di lacrimogeno utilizzate dalla polizia potrebbero danneggiare i polmoni di chi protesta, esponendoli a maggiori rischi di contrarre la CoViD-19.
Danni polmonari. I lacrimogeni contengono agenti irritanti e sono spesso causa di diverse malattie respiratorie, tra cui polmonite e bronchite: anche per questo motivo nel 1993 la Convenzione sulle Armi Chimiche ne ha proibito l'uso nell'ambito di conflitti internazionali. «Esponendosi a lungo ai lacrimogeni, si possono riportare danni respiratori piuttosto gravi», afferma Howard Hu, epidemiologo dell'Università di Washington. Gli esempi non mancano: nel 2013, 37 detenuti sono morti asfissiati dopo aver inalato ingenti quantità di gas lacrimogeno; la scorsa settimana a Columbus, Ohio, è stata aperta un'indagine sulla morte di un manifestante di 22 anni, deceduto in ospedale dopo aver respirato i fumi irritanti dei gas lanciati dalla polizia.
Covid e lacrimogeni: un territorio ancora inesplorato. «È possibile che, con le vie aeree irritate dai gas lacrimogeni, si sia più predisposti a contrarre la CoViD-19? Forse», spiega Anna Nolan, pneumologa alla New York University School of Medicine. «Tuttavia, nessuno ha ancora studiato le due cose in combinazione». Nel dubbio, i medici consigliano ai manifestanti di stare molto attenti, specie se soffrono già di patologie polmonari. Valutare i rischi a lungo termine è complicato, perché gli effetti duraturi dei gas lacrimogeni non sono mai stati documentati: «Ci troviamo in un territorio inesplorato», afferma Hu.
In casa. Un altro aspetto da non sottovalutare è il rischio che corre chi vive nei quartieri animati dalle proteste del movimento #BLM: le nuvole di gas lacrimogeno che entrano nelle case possono essere pericolose per chi vi abita, dal momento che le sostanze chimiche contenute nei gas possono rimanere su tessuti e pelle fino a 72 ore. «Come pneumologa, mi sembra chiaro che evitare di utilizzare gas irritanti su chi protesta pacificamente sarebbe la soluzione migliore e limiterebbe i rischi», afferma Rohini Haar, ricercatrice della UC Berkeley.