Come sta la popolazione mondiale? In generale, viviamo più a lungo, mentre il vantaggio di longevità delle donne rispetto agli uomini si fa ovunque più sfumato. A fotografare le tendenze sulla durata della vita globale è uno studio dell'Università di Alcalá (in Spagna) pubblicato su PLOS ONE.
Come si cambia. I ricercatori si sono chiesti se negli ultimi 30 anni le traiettorie di mortalità nei vari Paesi del mondo siano cresciute in modo convergente o divergente, se cioè le differenze in parametri come l'aspettativa di vita si facciano più lievi o più accentuate, quando si considerano diverse aree geografiche. L'analisi, che ha preso in considerazione 8 diversi indicatori di mortalità nei dati di 194 nazioni, ha concluso che le tendenze registrate nei vari Paesi sono suddivisibili in cinque macro-gruppi, che rispecchiano pressapoco la divisione per continenti.
Due cose in comune. Nonostante queste differenze territoriali, due tendenze sembrano accomunare ogni area del mondo. L'aspettativa di vita sta aumentando in tutti e cinque i gruppi di convergenza e in tutti i Paesi considerati, mentre il divario nell'aspettativa di vita tra uomini e donne (a favore delle seconde) si sta riducendo. Gli scienziati hanno usato gli stessi modelli statistici impiegati per l'analisi per realizzare proiezioni della situazione al 2030, e hanno riscontrato che queste due tendenze proseguiranno.
Il ruolo del cromosoma Y. Tra tutti e cinque i sottogruppi di convergenza (ossia i raggruppamenti dei vari Paesi in base a caratteristiche demografiche comuni), l'Africa è la regione con i cambiamenti più significativi quanto a indicatori di mortalità. Anche nei Paesi ad alto reddito, che fanno parte di un altro sottogruppo, questi valori continuano a migliorare, sebbene a un ritmo meno marcato.
L'attenuata differenza nell'aspettativa di vita maschile e femminile può dipendere dalle migliorate condizioni degli operai che si prestano a lavori pericolosi, più spesso uomini, ma una certa differenza di longevità è destinata a rimanere in futuro, perché dipende in parte da condizioni genetiche. Il cromosoma Y è infatti associato a un aumentato rischio di mortalità e di malattie legate all'età che avanza.