Assolutamente no. In particolare, la lunghezza interna del canale vaginale, dall’imboccatura alla fine, dove si trova il collo dell’utero, varia da donna a donna (tra 7,5 e 9 cm circa), allo stesso modo in cui variano da persona a persona la lunghezza del naso o le dimensioni delle mani e, nei maschi, del pene.
Del resto, già l’Anaga Ranga, famoso manuale medievale indiano sull’arte di amare, aveva classificato le donne in tre categorie diverse a seconda delle dimensioni della loro “yoni”, ovvero cavità vaginale. La yoni di piccole dimensioni corrisponde, secondo questa visione, alla donna “cerbiatta”; la donna “cavalla” ha una vagina di medie dimensioni, mentre la donna “elefante” possiede una yoni di dimensioni superiori alla media.
Le differenze nel canale vaginale non compromettono in alcun modo il rapporto sessuale. Il canale infatti è molto flessibile e si adatta alle dimensioni del pene del partner.
Intime labbra. L’altra differenza può essere nella forma e nelle dimensioni delle piccole e delle grandi labbra, che proteggono l’entrata della vagina. In alcuni casi sono più pronunciate (le prime o le seconde), in altri meno. Negli ultimi anni, anche questa parte intima è diventata oggetto delle “cure” dei chirurghi estetici.
Record. In rarissimi casi nascono femmine con 2 vagine, una condizione che passa facilmente inosservata fino al raggiungimento della maturità sessuale. Possono presentarsi vari casi di “duplicazione”: due tratti vaginali ma un solo orifizio esterno, due orifizi che si fondono in un unico tratto, o due apparati genitali completamente separati.

La più larga. Probabilmente fu quella della gigantessa canadese Anna Swan (1846-1888). Girando le fiere come fenomeno da baraccone (era alta 2,34 m) conobbe e sposò Martin Bates, un altro gigante.
La coppia mise su casa arredandola con mobili enormi, compreso un letto matrimoniale di 3 metri e mezzo per 2. Il 18 giugno 1879 la donna diede alla luce il più grande bambino della storia, 10,4 kg di peso e 86 cm di lunghezza. Così grande che quasi restò incastrato nel suo pur capace canale.
Il bimbo non sopravvisse comunque alle sofferenze del parto, ma dalle dimensioni della sua testa (generalmente la parte più larga di un neonato) possiamo dedurre il grado di dilatazione 15 cm. La normale dilatazione per una partoriente è 10 cm.