La semaglutide, il farmaco antidiabetico che favorisce la perdita di peso nelle persone affette da obesità, potrebbe essere efficace non solo contro la dipendenza da cibo, ma anche contro quella da alcol.
Da tempo si sospettava che il medicinale, noto con i nomi commerciali di Ozempic o Wegovy, facesse sparire il desiderio di consumare alcolici in chi soffre di disturbo da uso di alcol (Alcohol Use Disorder, AUD), una patologia considerata un disturbo cerebrale e caratterizzata da una ridotta capacità di interrompere o controllare il consumo di alcol. Ora questo effetto della semaglutide è stato confermato per la prima volta in un (piccolo) studio sull'uomo.
Sazi con meno. La semaglutide, autorizzata da alcuni anni per il trattamento del diabete di tipo 2, imita il comportamento del GLP-1 (glucagon-like peptide 1), un ormone naturalmente prodotto dall'intestino che stimola la produzione di insulina (e dunque aiuta a tenere sotto controllo la glicemia) e favorisce il senso di sazietà alla fine di un pasto.
Questo secondo effetto, utile per chi fatica a controllare il peso corporeo, non dipende soltanto dal fatto che il farmaco rallenta lo svuotamento dello stomaco, ma è anche dovuto a un'azione a livello del sistema nervoso. La semaglutide stimola infatti i circuiti cosiddetti della ricompensa, che danno quella sensazione di appagamento dopo aver mangiato.
Sono a posto così. Proprio questo meccanismo potrebbe - anche se non se ne ha la certezza - essere alla base della possibile efficacia del farmaco contro la dipendenza da alcol, innescata, si pensa, dall'incremento del neurotrasmettitore dopamina in seguito all'assunzione di bevande alcoliche nei centri cerebrali della gratificazione e della ricompensa.
Segnali incoraggianti. Nel nuovo studio pubblicato sul Journal of Clinical Psychiatry, gli scienziati dell'Università dell'Oklahoma hanno osservato le conseguenze dell'assunzione di semaglutide in sei persone con disturbo da uso di alcol che stavano ricevendo il farmaco come parte di un programma per la perdita di peso. Tutti e sei i partecipanti hanno riportato un'importante riduzione dei sintomi della dipendenza, anche nei casi in cui avevano beneficiato poco della perdita di peso.
C'è ancora molto da fare. Lo studio è soltanto un piccolo inizio che servirà a porre le basi per altri trial clinici più estesi, controllati e randomizzati, che includano partecipanti a cui venga somministrato soltanto un placebo. Le prossime ricerche non guarderanno più soltanto ai sintomi della dipendenza da alcol, ma dovranno analizzare anche il modo in cui il cervello dei partecipanti risponde agli alcolici sotto l'effetto di semaglutide.
Per farlo occorreranno esami di imaging come la risonanza magnetica.
Per il momento... Intanto gli autori della ricerca sottolineano che farmaci efficaci contro il disturbo da uso di alcol esistono già, benché siano poco usati (negli Stati Uniti li assume meno del 2% dei pazienti che ne avrebbero bisogno). Le prescrizioni di semaglutide come farmaco antidiabetico e antiobesità sono in crescita. Se tra gli effetti collaterali del medicinale ci fosse anche un ridotto entusiasmo per il consumo eccessivo di alcol, sarebbe comunque una buona notizia.