Un corpo gravido è un corpo in evoluzione che si adatta alla crescita del feto durante la gestazione: ora un gruppo di ricercatori cinesi ne ha studiato i cambiamenti dal punto di vista metabolico, scoprendo che sarebbero coinvolti non solo alcuni organi, come il cuore e il fegato, ma anche altri tessuti "insospettabili" come la pelle. I risultati dello studio, pubblicato su Cell, potrebbero aiutare a far luce su alcuni disturbi metabolici tipici della gravidanza umana, come la preeclampsia e il diabete gestazionale, migliorandone diagnosi e cura.
Metaboliti in gravidanza. Studiare il metaboloma – ovvero l'insieme di metaboliti (i prodotti del metabolismo) come gli aminoacidi, gli zuccheri o i lipidi – è complesso: fino a ora le ricerche condotte sui topi erano state insoddisfacenti perché durante la gravidanza i roditori, a differenza degli umani, non soffrono di disturbi metabolici come la preeclampsia, il diabete gestazionale o l'ipertensione.
Per questo il team cinese ha condotto lo studio su animali più simili agli umani, i macachi cinomolghi (Macaca fascicularis), raccogliendo quasi 300 campioni di 23 diversi tessuti di femmine gravide e non.
C'è chi scende e c'è chi sale. Utilizzando una particolare tecnica chiamata cromatografia liquida-spettrometria di massa (LC/MS) in grado di identificare e quantificare i metaboliti presenti in un campione, i ricercatori hanno individuato 91 metaboliti potenzialmente coinvolti nell'adattamento del corpo alla gravidanza; hanno visto che i livelli di alcuni aumentavano notevolmente, mentre quelli di altri diminuivano non solo nei principali organi metabolici come fegato, pancreas e cuore, ma anche in tessuti come la pelle o alcuni muscoli.
Diagnosi di preeclampsia. Dopo aver rilevato alti livelli di corticosterone (un ormone che regola sia il metabolismo minerale che quello dei carboidrati) nella placenta delle scimmie incinte, gli studiosi hanno dimostrato in laboratorio – utilizzando cellule staminali umane – che questo ormone steroideo svolge un importante ruolo nel regolare le funzioni della placenta.
È stato rilevato anche che le donne incinte che soffrono di preeclampsia – una patologia che provoca ipertensione e alto livello di proteine nelle urine – hanno un livello di corticosterone più basso nel sangue rispetto a quelle che non ne soffrono. «In molti casi la preeclampsia non viene diagnosticata fino a che ha già danneggiato la placenta», spiega Shyh-Chang Ng, uno degli autori, che insieme ai colleghi aggiunge: «Rilevare una mancanza di corticosterone nella mamma potrebbe essere utile per diagnosticare la malattia».
«Il collegamento tra bassi livelli di corticosterone e preeclampsia è interessante», commenta Mads Melbye, epidemiologo a capo del Danish Cancer Institute: «Ciò che rimane ancora da dimostrare è quanto possa davvero predire la comparsa della patologia e in che periodo della gravidanza».