Non è solo nella perdita di memoria, la fatica imposta dalla malattia di Alzheimer, contro la quale ricorre oggi la XXIII Giornata mondiale di sensibilizzazione. Ma anche e soprattutto negli oneri assistenziali, burocratici, economici e affettivi che questa patologia comporta.
in Italia. Sono 600 mila in Italia le persone colpite da questa comune forma di demenza, un numero destinato ad aumentare, se si pensa che nel nostro Paese il 22% della popolazione supera i 60 anni. I costi diretti di assistenza delle persone con Alzheimer ammontano a 11 miliardi di euro annui: il 73% di questa cifra è a carico delle famiglie che spesso assistono i malati a casa.
I costi. A febbraio 2016 un'indagine del Censis con Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) ha calcolato che il costo medio annuo per ogni paziente è di 70.587 euro, una cifra che comprende le spese vive delle famiglie, i costi coperti dal Servizio Sanitario Nazionale e i costi indiretti che affronta chi si prende cura del malato: spesso i figli e ancora più spesso le figlie, nel 10% dei casi è disoccupato e nel 40% dei casi non lavora anche se in età lavorativa, oppure è costretto a prendere permessi o chiedere un part-time.
Una malattia familiare. Chi assiste familiari con questa malattia dedica alla cura almeno 4,4 ore al giorno, con conseguenze anche sul proprio stato di salute, con conseguenze quali la depressione (nel 45,3% dei casi). Spesso deve poi anche affrontare lunghe e costose procedure burocratiche come quelle per ottenere l'indennità di accompagnamento, perché la diagnosi di perdita di autonomia per i sintomi della malattia di Alzheimer è soggetta a larghi margini di discrezionalità e richiede in media 1,8 anni.