Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha deliberato oggi in via straordinaria la donazione di 1 milione di euro alla Protezione Civile nazionale per contribuire afronteggiare l'emergenza Covid-19. Un impegno concreto per tutelare i pazienti oncologici, i medici e il personale sanitario che assistono con abnegazione le fasce della popolazione più fragili e piùcolpite.
La scelta di affidare questi fondi alla Protezione Civile nazionale rispecchia la volontà di contribuire alla gestione dell'emergenza a beneficio di tutto il territorio, in continuità con la decennale collaborazione di Fondazione AIRC con le istituzioni pubbliche italiane e con gli istituti di ricerca edi cura del nostro Paese.
Sin dai primi giorni dell'epidemia, AIRC ha inoltre messo in campo iniziative di divulgazione e informazione per rispondere in particolare agli interrogativi dei pazienti oncologici e delle loro famiglie e per supportare genitori e insegnanti nella didattica a distanza sui temi della salute edella prevenzione.
Per i pazienti oncologici l'emergenza Coronavirus è molto pericolosa. Per aiutarli Fondazione Airc ha preparato un utile vademecum con le indicazioni elaborate grazie alla consulenza di Giovanni Maga (direttore del laboratorio di Virologia molecolare presso l'Istituto di genetica molecolare del CNR di Pavia), Michele Milella (direttore del Dipartimento di oncologia dell'Università di Verona) e Francesco Perrone (direttore dell'Unità sperimentazioni cliniche dell'Istituto nazionale tumori di Napoli).
INDICAZIONI PER PAZIENTI IN TERAPIA, SCREENING E FOLLOW-UP
Molte strutture sanitarie hanno dovuto riorganizzare le proprie attività a causa dell'epidemia di Covid-19: le chemioterapie sono trattamenti salvavita che, però, tra gli effetti collaterali, presentano l'abbassamento delle difese immunitarie, un elemento che può esporre il paziente a maggiori rischi in caso di contagio virale.
Gli oncologi in questa emergenza effettuano una valutazione caso per caso e in alcune situazioni possono scegliere di modificare il piano terapeutico. Inoltre le strutture sanitarie spesso si sono dovute riorganizzare per affrontare l'emergenza: può succedere che il medico curante venga sostituito da un collega.
Nel caso degli screening, il medico che ha in carico i soggetti ad alto rischio può valutare se è opportuno ritardare l'esame. Le visite di controllo, se sono state annullate, potrebbero essere sostituite da altri metodi di contatto (telefonate, email etc). Solo in presenza di elementi che richiedono maggiore approfondimento, i pazienti vengono convocati di persona.
Per approfondire: https://www.airc.it/news/covid-19-e-riduzione-delle-visite-rischio