La febbre potrebbe aiutare a combattere le malattie, probabilmente anche quelle più gravi. Già era noto a medici e scienziati che quando ci ammaliano, l’aumento della temperatura del corpo, distrugge la capacità di virus e batteri di moltiplicarsi.
Ma adesso un nuovo studio rivelerebbe molto di più.
Quando viene aumentata artificialmente, anche di poco, la febbre sui ratti, la quantità di linfociti, nel loro organismo, raddoppia. I linfociti sono cellule del sangue che agiscono all’interno dei linfonodi, come veri e propri scudi contro gli attacchi delle infezioni ”nemiche”. Più linfociti ci sono e più è facile che l’organismo si possa difendere nel migliore dei modi. Responsabile di questo sistema di sorveglianza sarebbe il cervello che, tramite l’ipotalamo, quando riceve i segnali chimici di un inizio di infezione, in qualche parte del corpo, fa salire la temperatura corporea. Probabilmente proprio per accrescere l’”esercito” di linfociti. Secondo i ricercatori del Roswell Park Cancer Institute di Buffalo, negli Usa, cha hanno guidato la ricerca, un uso controllato della febbre, rinforzando il sistema immunitario, potrebbe aiutare il nostro organismo a guarire. Senza esagerare però, poiché il surriscaldamento di alcuni organi vitali come il fegato e il cervello, può causare danni anche permanenti.