La FDA (Food and Drugs Administration, l'ente americano che regola i farmaci) statunitense ha approvato la prima pillola orale per curare la depressione post partum: si chiama zuranolone, agisce più rapidamente degli attuali trattamenti disponibili e viene somministrata una volta al giorno per solo due settimane.
L'approvazione della pillola, pur lontana dall'essere una panacea, rappresenta un importante passo avanti nella cura di una malattia che colpisce non solo le neomamme, ma anche i neopapà.
Lo studio. Il via libera dell'FDA è arrivato dopo la pubblicazione di un nuovo studio che dimostra l'efficacia dello zuranolone. Ai test hanno preso parte quasi 200 persone con sintomi gravi di depressione post partum: al gruppo di controllo è stato somministrato un placebo, mentre gli altri hanno assunto 50 milligrammi al giorno di zuranolone per 14 giorni.
Dopo tre giorni, chi aveva preso la pillola di zuranolone mostrava già notevoli segni di miglioramento; al quindicesimo giorno, quasi il 30% di chi si stava curando stava molto meglio rispetto al gruppo che aveva assunto il placebo. I miglioramenti sono durati per 45 giorni dall'inizio della cura.
Benefici anche per i bambini. Riconoscere e curare il prima possibile i sintomi della depressione post partum non fa bene sono ai genitori, ma anche ai bambini: «È un fattore di stress per la famiglia e per il bambino: una scarsa salute mentale dei neogenitori è associata a cattive condizioni di salute per i loro neonati», spiega Samantha Meltzer-Brody, direttrice del Center for Women's Mood Disorders della University of North Carolina at Chapel Hill.
Le cure fino ad ora. Lo zaranolone non rimpiazzerà le cure attuali come la psicoterapia, ma sarà un'arma in più nella lotta alla depressione post partum: fino a pochi anni fa, i medici la curavano con una combinazione di psicoterapia e di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), farmaci antidepressivi come il Prozac o l'Escitalopram.
Ma gli SSRI possono richiedere fino a tre mesi per dare risultati, e a volte può essere necessario assumerli per sempre.
Meglio del brexanolone. Nel 2019 la FDA aveva approvato il brexanolone, all'epoca il primo farmaco specifico per la cura della depressione post partum: non ha però avuto molto successo perché una dose costa 34.000 dollari e dev'essere somministrata per via endovenosa in ospedale per 60 ore consecutive.
Lo zuranolone è una sorta di "versione migliorata" del brexanolone: entrambi i farmaci imitano l'allopregnanolone, un neurosteroide naturale che protegge il cervello delle donne incinte e i feti dallo stress durante la gravidanza.
Cosa rimane da capire. Non sappiamo se i benefici dello zuranolone durino oltre i 45 giorni raggiunti nei trial clinici: se i sintomi della depressione dovessero tornare, sarebbe necessario condurre altri studi per capire se è possibile somministrare una seconda dose del farmaco.
Un altro aspetto che ancora non è chiaro – ma è piuttosto rilevante – è il prezzo: l'azienda produttrice non l'ha ancora rivelato, ma se dovesse essere troppo alto potrebbe essere un problema, visto che sono le famiglie più povere spesso a soffrire maggiormente di depressione post partum.