Roma, 10 lug. (AdnKronos Salute) - "Il corso di laurea in odontoiatria a Salerno, recentemente istituito per soli 10 studenti, comporta un costo di oltre 3.200.000 euro, uno sforzo amministrativo con una evidente colpevole dimenticanza del concetto costo-benefici". Il presidente della Commissione Albo degli odontoiatri (Cao) - Fnomceo, Giuseppe Renzo, torna a denunciare l'istutuzione del nuovo corso nella città campana "del tutto inutile, con uno sperpero di milioni di euro per soddisfare gli interessi della casta universitaria. Non è certo questa la strada per migliorare la formazione in odontoiatria. Ciò che conta è la tutela dell'interesse dei cittadini e non quello delle sedi universitarie e della moltiplicazione delle cattedre".
La vicenda salernitana che fa salire "a 35 corsi di laurea italiani, non può esimerci - spiega Renzo - da alcune considerazioni purtroppo negative. I costi 'normali' per formare un odontoiatra , secondo i dati più recenti, oscillano tra i 320.000 e i 360.000 euro considerando i costi a carico delle strutture sanitarie e quelli a carico delle famiglie". Per i 10 studenti previsti a Salerno, quindi, il calcolo è presto fatto. "E' evidente l'assurdità di un simile meccanismo - dice Renzo - che viola in modo evidente qualsiasi criterio di ottimizzazione delle risorse oltretutto in un periodo difficile come quello che sta vivendo il Paese alle prese con tagli di 'qualsiasi genere' e operazioni di spending review. Purtroppo la vicenda surreale dell'università salernitana, non è unica nel nostro panorama: si pensi che in base al recente decreto del Miur che ha attribuito i posti per l'accesso ai vari corsi di laurea, ben 21 corsi (su 35) non superano un contingente di 20 studenti".
Renzo denuncia che "questa follia amministrativa-didattica, non consente oltretutto di ridurre, come sarebbe logico, il numero dei corsi di laurea premiando quelle realtà accademiche che hanno le strutture e i mezzi didattici adeguati a una formazione di alto livello. In sostanza si fa esattamente il contrario di quanto sarebbe logico: tanti corsi di laurea per pochi studenti invece che pochi corsi di laurea (altamente qualificati) per un adeguato numero di studenti. In conclusione, si spendono tantissime risorse per formare professionisti che poi, stante l'attuale situazione di 'pletora odontoiatrica', saranno spinti a recarsi all'estero a esercitare l professione. Dunque forse più logica è la politica di altri Paesi che importano il 'prodotto finito' assicurandosi un risultato senza alcun onere economico".
Dall'analisi del numero dei laureati per corso di laurea in alcuni Paesi dell'Unione europea - che in Italia si attestano a 21,6 (anno 2010-2011) contro una media di oltre 64 negli altri Paesi - "soltanto Malta ha un numero di laureati inferiore per corso di laurea", ricorda Renzo sottolineando anche il record tutto italiano di corsi di laurea in odontoiatria: 35 nel nostro Paese contro una media di 7 in Europa.