I pazienti con COVID-19 manifestano spesso anche sintomi neurologici. La conferma ad alcune osservazioni condotte in ambito clinico arriva da uno studio effettuato su pazienti ricoverati in ospedale a Wuhan, e pubblicato su JAMA Neurology. Secondo gli autori della ricerca, che ha coinvolto 214 malati di COVID-19, le conseguenze dell'infezione sul sistema nervoso non solo sono comuni, ma potrebbero aiutare ad arrivare con più certezza e rapidità a una diagnosi.
Più comuni nelle forme gravi. I pazienti osservati sono stati ricoverati dal 16 gennaio al 19 febbraio in tre diversi reparti COVID dello Union Hospital della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, e hanno ricevuto tutti una diagnosi di COVID-19 confermata da tamponi. I ricercatori hanno analizzato le loro cartelle cliniche concentrandosi sui sintomi neurologici, riscontrati in 78 pazienti (il 36,4% del totale). Rispetto alle persone che avevano contratto la malattia in forma meno grave, i pazienti con i sintomi più seri tendevano a mostrare meno le forme più classiche e riconoscibili della malattia (come febbre e tosse), mentre riportavano più spesso gravi infezioni e sintomi neurologici. I pazienti più gravi erano in genere più anziani e avevano più spesso altre patologie come l'ipertensione.
Diverse "facce". I sintomi neurologici da COVID-19 sono stati suddivisi in tre categorie: manifestazioni del sistema nervoso centrale (capogiri, mal di testa, perdita di conoscenza, patologia cerebrovascolare acuta, cioè una condizione che pregiudica il corretto afflusso di sangue al cervello, perdita della coordinazione muscolare, convulsioni); manifestazioni del sistema nervoso periferico (perdita del senso del gusto e dell'olfatto; problemi alla vista, nevralgie); e lesioni ai muscoli scheletrici, che sono in contatto con le fibre nervose che veicolano le informazioni legate ai movimenti e ai sensi.
Una spia importante. La maggior parte dei sintomi neurologici è comparsa all'inizio della malattia; alcuni pazienti senza i sintomi classici della COVID-19 si sono recati in ospedale con i soli sintomi neurologici: ecco perché, secondo gli autori, è così importante considerare questi disturbi un campanello d'allarme, che potrebbe aiutare nella diagnosi differenziale. La maggior parte dei sintomi neurologici osservati in tutti i pazienti faceva parte di quelli a carico del sistema nervoso centrale.
Nei pazienti più gravi si sono osservati soprattutto patologia cerebrovascolare acuta, perdita di coscienza e lesioni ai muscoli scheletrici. Scrivono gli autori dello studio: «per le persone con forme gravi di COVID-19, il rapido deterioramento clinico potrebbe essere associato a un evento neurologico come un ictus, che contribuirebbe all'alto tasso di mortalità».