Roma, 15 mag. (AdnKronos Salute) - "La Corte europea già si era pronunciata sull'incongruità della legge italiana. Adesso sarà necessario capire se la Corte Costituzionale ha colmato un vuoto, e quindi ha indicato la possibilità di effettuare la diagnosi da subito, oppure ha ritenuto di demandare al Parlamento la riscrittura della norma". A dirlo all'Adnkronos Salute Maria Paola Costantini, avvocato e referente di Cittadinanzattiva per la Pma, dopo "la notizia sulla decisione della Consulta in merito alla diagnosi pre-impianto e l'incostituzionalità della legge 40/2004 che non prevede l'accesso per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche e le costringe spesso a rinunciare a un figlio o a un aborto terapeutico". All'indiscrezione trapelata ieri, a quanto si apprende, seguirà a breve la pubblicazione della sentenza con le motivazioni e i dettagli della decisione.
"Speriamo in entrambi i casi - spiega il legale, che ha rappresentato altre coppie di fronte alla Consulta contro la legge 40 - che il legislatore, e quindi Governo e Parlamento, intervengano assicurando soprattutto alle coppie meno abbienti l'accesso. Non vorremmo che, come accaduto per la fecondazione eterologa, ci sia un ennesimo stallo, con le Regioni che decidono ognuna per sé con una grave discriminazione sociale ed economica".