Milano, 11 feb. (AdnKronos Salute) - Sul palco cantare col cuore privilegiando l'aspetto emozionale ai virtuosismi, difficili da controllare sotto i riflettori di Sanremo. Dietro le quinte riscaldamento vocale, meditazione ed esercizi di concentrazione. Prima di esibirsi evitare di assumere troppi liquidi, di fumare o bere alcol. E come 'ultima cena' in vista della performance "risotto con le pere: è il piatto segreto di molti grandi artisti americani perché entrambi gli ingredienti trattengono molta umidità, riuscendo a lubrificare e a umettare bene le mucose, e favorendo una distribuzione ideale dei liquidi durante la digestione".
Questa la ricetta di un Sanremo vincente 'cucinata' per l'Adnkronos Salute da Valentina Carlile, giovane osteopata milanese che cura la voce con le mani. Una vera autorità in materia: nell'Olimpo della musica sono tante le star internazionali che non possono fare a meno del suo 'fluido'. Solo per fare qualche nome, l'esperta vanta collaborazioni con tour organizzati da stelle del calibro di Madonna, Michael Jackson, Whitney Houston e Lady Gaga. E della serata di apertura del 65esimo Festival della canzone italiana, ieri Valentina non si è persa un minuto. La prima impressione, "sicuramente evidente agli addetti ai lavori al di là dei gusti personali - spiega - è la differenza fra le performance degli artisti abituati da anni a stare sulla scena, e che alle spalle hanno magari anche delle esperienze all'estero, e quelle degli altri", volti giovani più o meno emergenti.
"I cantanti con un vissuto storico - analizza l'osteopata - sono molto più allenati a reggere e gestire la tensione di una vetrina mondiale difficile come quella sanremese", che rischia invece di spiazzare i meno 'scafati' più esposti a "un impatto emozionale enorme". Un'ansia da prestazione che cambia la voce e può tradire: "Diversi studi scientifici hanno rilevato come la frequenza vocale aumenti proporzionalmente allo stress emotivo. Ecco perché prima di esibirsi possono essere molto utili tecniche di training autogeno, meditazione e concentrazione", suggerisce la professionista. Senza dimenticare "la fase di riscaldamento: le ricerche dicono che è molto più utile a chi deve affrontare una singola prestazione, come appunto una canzone nella serata di Sanremo, rispetto a chi deve cantare più brani, per ore, nella tappa di un concerto".
Sanremo, si sa, è un palco che sotto le luci della ribalta non mette solo il brano in gara, ma anche e soprattutto chi lo presenta. "L'attenzione all'immagine è fortissima. Dall'abito, ai capelli e al trucco - prosegue Valentina - tutto viene curato nei minimi particolari come un elemento importante tanto quanto la canzone", e passato 'ai raggi X' da critici musicali, discografici, guru del gossip e grande pubblico.
"Gli artisti meno esperti possono far fatica ad amministrare tutto questo", quindi un altro consiglio dell'osteopata è quello di "cantare facendo più leva sulle sensazioni vissute e comunicate che sui tecnicismi. Meglio non cercarli o comunque non esagerare, perché limitandoli si riesce ad alleggerire il 'carico' che pesa sulle strutture della laringe e sulle altre componenti fasciali coinvolte nell'emissione sonora, e che può compromettere la performance".
La strada verso il 'leoncino' che incorona il vincitore del Festival dei fiori, dunque, passa anche dal genere di canzone con cui un artista decide di partecipare: dal punto di vista della terapista della voce, "sicuramente sono avvantaggiati i brani più leggeri, con meno virtuosismi. Dal palco di Sanremo ne escono meglio e le classifiche della prima serata sembrano confermarlo".
Questo accade da un lato perché "la gente che ascolta deve essere competente per capire appieno il valore di un tecnicismo", dall'altro perché "sotto pressione i virtuosismi sono molto più difficili da controllare. Nella prestazione 'one-shot'", insomma, la voglia di stupire "può giocare brutti scherzi o passare in secondo piano. Canzoni allegre, solari e senza grosse variazioni, anche cantate in un range molto alto, possono quindi dare garanzie maggiori. Se è vero che il brano tecnico può risultare più bello da ascoltare a orecchie esperte, a Sanremo potrebbe essere penalizzato".
E nell'attesa di salire sul palco? Meglio non cedere all'arsura da riflettori, raccomanda l'osteopata della voce. "Anche a causa delle condizioni climatiche caratteristiche dei teatri, dove spesso fa molto caldo e l'ambiente è secco, si tende a bere tanto ma per gli artisti questo è un errore da evitare. Troppa acqua favorisce il reflusso gastro-esofageo che può rendere difficile il controllo del diaframma - avverte l'esperta - Se bevono troppo, infatti, i cantanti rischiano di azionare questo muscolo cruciale in una fase digestiva. Consiglio di idratarsi bene durante la giornata, ma non mentre si aspetta l'esibizione". Per le stesse ragioni, prima di impugnare il microfono "sono da evitare anche l'alcol, le sigarette e il troppo cibo".
Per una prestazione vocale 'doc', "l'ultimo pasto andrebbe consumato 3 o 4 ore prima di entrare in scena. E il risotto con la pera è una ricetta che aiuta". Valentina ha imparato "questo rito" da alcuni suoi pazienti stranieri 'vip' e "poi l'ho consigliato ad altri artisti che assisto. All'inizio l'hanno provato per curiosità - racconta - ma poi hanno confermato che funziona davvero e questo dipende dalle proprietà chimico-fisiche di riso e pera". Però attenzione: "Per aiutare la voce il risotto non va mantecato, perché il formaggio può dare disturbi di acidità e peggiorare il reflusso".
L'ultimo commento è per l'apparecchio 'sfoggiato' in prima serata da Malika Ayane. "Non so se questo sia anche il suo caso - premette l'osteopata - ma i problemi ai denti possono causare variazioni nell'emissione della voce. L'aracata dentale è una struttura articolatoria fondamentale, e correggerne i difetti può aiutare a evitare sovraccarichi e dolori a livello della nuca. Spesso dipendono proprio da uno scorretto allineamento dei denti o da un particolare assetto del complesso maxillo-facciale. In questa zona ci sono tutte le camere di risonanza, e creare gli spazi corretti è importante perché aiuta a cantare meglio e con meno fatica. Durante la performance l'apparecchio può rappresentare un ostacolo, essendo un corpo estraneo. Ma nella maggior parte dei casi si tratta di device con tempi di aggiornamento di 18-24 mesi, che quindi non possono essere tolti per cantare. Negli Usa l'hanno 'sdoganato' molti artisti - testimonia Valentina - e anche in Italia è sempre più diffuso".