Roma, 7 lug. (AdnKronos Salute) - Nelle scimmie Rhesus - proprio come nei loro 'cugini' umani - i genitori ansiosi hanno più probabilità di avere una prole ansiosa. E un nuovo studio condotto su una famiglia allargata di primati fornisce importanti informazioni su come il rischio di sviluppare stati ansiosi e depressione venga trasmesso dai genitori ai figli. Lo studio è del Dipartimento di Psichiatria e dell'Health Emotions Research Institute della University of Wisconsin-Madison e mostra come un circuito iperattivo del cervello che coinvolge tre aree cerebrali venga ereditato di generazione in generazione, e potrebbe preparare il terreno per lo sviluppo di ansia e disturbi depressivi.
Lo studio è stato pubblicato questa settimana sui Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). Studiando circa 600 giovani scimmie rhesus da una famiglia multi-generazionale, gli scienziati hanno scoperto che circa il 35% della variazione della tendenza ansiosa si spiega con la storia familiare. Per capire quali regioni del cervello siano responsabili del passaggio dell'ansia di generazione in generazione, gli autori hanno misurato il comportamento ansia-correlato con varie tecniche di brain imaging. Hanno esposto le giovani scimmie a una situazione leggermente minacciosa. Hanno sfruttato dunque la Pet per identificare le regioni cerebrali in cui l'incremento del metabolismo potesse predire i livelli di ansia di ciascun individuo.
Usando un approccio di correlazione genetica, gli autori hanno trovato il circuito neurale in cui il metabolismo e un temperamento ansioso nelle prime fasi di vita rischiano di condividere la stessa base genetica. Esso coinvolge tre regioni del cervello legate alla sopravvivenza: il tronco cerebrale, la parte più primitiva del cervello; l'amigdala, il centro della paura nel cervello; la corteccia prefrontale, che è responsabile del livello più alto di ragionamento ed è completamente sviluppata solo negli esseri umani e nei loro cugini primati. "Riteniamo che in una certa misura, l'ansia possa fornire un vantaggio evolutivo, perché aiuta un individuo a riconoscere ed evitare pericolo, ma quando i circuiti sono più attivi, diventa un problema e può provocare disturbi depressivi", spiegano gli autori.
Sorprendentemente, questo studio ha rilevato che era la funzione di queste strutture cerebrali - e non la loro dimensione - a essere responsabile del trasferimento genetico di un temperamento ansioso. "Ora che sappiamo dove guardare, saremo in grado di sviluppare una migliore comprensione delle alterazioni molecolari che danno origine a funzioni cerebrali ansia-correlate. E' confermato che i nostri geni modellano il nostro cervello per contribuire a rendere noi stessi ciò che siamo", concludono gli studiosi.