Salute

Italia: le conseguenze del caldo

Le mappe dell'Istituto di biometeorologia del Cnr mostrano il "rischio da caldo" nelle maggiori città italiane.

Le alte temperature dovute a fenomeni climatici correlati anche con il riscaldamento globale hanno un impatto importante sulle aree urbane: cemento e asfalto accumulano calore durante il giorno e lo rilasciano la notte, e le differenze di temperatura tra centri abitati e zone rurali possono essere persino di 5-10 °C.

Una recente ricerca dell'Ibimet-Cnr coordinata da Marco Morabito (Urban-Hazard Risk Analysis: Mapping of Heat-Related Risks in the Elderly in Major Italian Cities) mostra con una serie di mappe l'indice di rischio correlato alle alte temperature per la popolazione più debole, in particolare di età superiore ai 65 anni, per diverse città italiane.

Clicca sull'immagine per ingrandirla. © Ibimet-Cnr

Lo studio ha preso in esame una serie di 13 anni (2001-2013) di temperature superficiali (dati satellitari Nasa) e i dati Eurostat sulla densità di popolazione totale e "over 65" (2001) e li ha elaborati in un modello di valutazione dei rischi.

Le mappe. L'indice di rischio (HERI, heat-related elderly risk index) per le città italiane è rappresentato con cinque livelli di colore, corrispondenti alle voci da "molto basso" a "molto alto" (vedi le immagini). «Le mappe mostrano i livelli più elevati di rischio da caldo generalmente concentrati nelle zone centrali delle città e nelle città costiere, dove i rischi "alto" (high) e "molto alto" (very high) sono in media più elevati rispetto all'entroterra», commenta Morabito. In base alle caratteristiche del territorio il più elevato livello di rischio da caldo si raggiunge nel 15-16% circa della superficie totale a Napoli, seguita da Padova (8-9% del territorio) e Palermo (8%). Per Bologna e Genova i valori sono invece minori, sia di giorno sia di notte.

E c'è nella ricerca una ulteriore informazione importante per pianificare interventi a tutela della salute dei cittadini. Il rischio da caldo maggiore è associato, oltre che alle più alte temperature del suolo, alla distribuzione della popolazione, soprattutto la più vulnerabile. «In particolare sono stati osservati valori di densità di popolazione particolarmente alti associati a "rischio da caldo molto alto" a Genova e Napoli tra le città costiere, e a Milano e Torino nell'entroterra», afferma Morabito.

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Altre indagini dei ricercatori di Ibimet-Cnr confermano la relazione lineare tra consumo di suolo e aumento della temperatura di superficie diurna e notturna. «Per esempio, a Milano per ogni 20 ettari di suolo consumato (0,2 km quadrati) è stato osservato un aumento diurno medio annuo di circa 0,6 °C»

Città che scottano. Gli effetti del caldo sulla salute sono confermati da abbondante letteratura scientifica. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato, in varie parti del mondo, l'associazione tra effetti a breve termine delle elevate temperature e la salute della popolazione in generale, ma soprattutto quella di specifiche categorie di soggetti considerati come "a maggior rischio".

In particolare, è stato osservato che il rischio di mortalità aumenta mediamente dall'1% al 3% per un aumento di 1 °C della temperatura dell'aria oltre una certa soglia - generalmente più elevata nelle località più vicine all'equatore e nei paesi più caldi.

Gli effetti del caldo hanno mostrato gli impatti maggiori sui soggetti anziani e soprattutto sulle persone che vivono in ambiente urbano: un recente studio americano ha stimato un aumento del 3% dei ricoveri ospedalieri di soggetti anziani (di età superiore a 65 anni) nei successivi 8 giorni seguenti a condizioni di caldo estremo.

Futuro difficile. Attualmente circa il 70% della popolazione italiana risiede in aree urbane e si stima che salirà all'80% entro il 2050, quando circa un terzo della popolazione avrà età superiore a 65 anni.

L'esatta conoscenza delle zone urbane a maggior rischio (impatto del caldo e concentrazione delle fasce di popolazione più deboli) è utile alle amministrazioni per pianificare e ottimizzare gli interventi durante fenomeni di caldo estremo. «Sarebbero d'aiuto», conclude Morabito, «anche interventi di mitigazione dell'ambiente urbano, per esempio reintroducendo la vegetazione», o con altri interventi di architettura urbana.

4 settembre 2015 Focus.it
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