Un'intelligenza artificiale specializzata nel rilevare anomalie sui tracciati cardiaci ha allertato i medici di due ospedali sulle situazioni più a rischio, salvando la vita a un buon numero di pazienti in condizioni critiche.
Uno studio pubblicato su Nature Medicine dimostra come un sistema di monitoraggio facilmente attivabile negli ospedali possa significativamente migliorare la speranza di vita delle persone ricoverate, specialmente se affette da problemi di cuore. In uno studio clinico randomizzato su quasi 16.000 pazienti, l'intervento dell'IA ha infatti ridotto le morti totali tra i pazienti ad alto rischio del 31%.
Proprio un brutto tracciato... Un gruppo di scienziati guidati da Chin Lin, del National Defense Medical Center di Taiwan, ha addestrato il sistema di IA a leggere i tracciati degli elettrocardiogrammi (i test che misurano l'attività elettrica del cuore) di 450.000 pazienti, abbinando a essi i dati sulla sopravvivenza di ognuno.
In questo modo, l'IA ha imparato a distinguere le persone che correvano un rischio più significativo per la salute, e a stimare questo rischio con un punteggio: coloro che si trovano almeno al 95esimo percentile (cioè quel punteggio tale per cui il 95% degli altri dati ordinati è minore o uguale ad esso) sono stati considerati ad alto rischio.
Qualcosa non va: approfondiamo! A questo punto il sistema di allerta è stato testato con i pazienti di 39 medici in due diversi ospedali. Mano a mano che gli infermieri caricavano nei server ospedalieri i risultati degli elettrocardiogrammi, l'IA li analizzava e avvertiva i sanitari nel caso vi fossero situazioni ad alto rischio.
Oltre a prevenire le morti per ogni causa del 31% nei pazienti più in pericolo di vita, il sistema ha permesso di ridurre del 90% i decessi dovuti a problemi di cuore nella stessa categoria di pazienti. Ricevuta la segnalazione, i medici messi in allerta hanno infatti prescritto una serie di altri esami, focalizzandosi sulle persone più bisognose di cure e intervenendo prima che fosse troppo tardi.
Grandi benefici a basso costo. Il sistema è talmente efficiente e a basso costo che è stato implementato in altri 14 ospedali di Taiwan. Come ha spiegato Eric Topol, celebre cardiologo, scienziato e divulgatore dello Scripps Research Translational Institute in California, al New Scientist: «È molto raro che una qualche cura possa produrre una riduzione del 31% della mortalità, e ancora più raro per un non farmaco - in questo caso si tratta di un semplice monitoraggio con l'IA.
A giudicare dall'entità del beneficio, questo dovrebbe rientrare nello standard di cura».