È iniziato negli USA il primo trial sugli umani di una pillola in grado di contrastare gli effetti delle radiazioni nucleari delle cosiddette bombe sporche o di armi nucleari: lo hanno annunciato i National Institutes of Health (NIH), specificando che negli studi preclinici la pillola è riuscita a rimuovere in modo efficace molti metalli radioattivi, compresi uranio, nettunio, plutonio, americio e curio.
Come funziona il trial. Parteciperanno al trial 42 volontari, a cui verrà somministrata per via orale la pillola, denominata HOPO 14-1. I partecipanti verranno divisi in sette gruppi da sei: il primo gruppo riceverà la dose più bassa da 100 mg, mentre l'ultimo quella più alta da 7.500 mg. Se la prima dose sarà considerata sicura ed efficace, si testerà anche una quantità inferiore ai 100 mg. I volontari verranno poi monitorati per 14 giorni: se tutto andrà per il meglio, i test proseguiranno con i trial di fase 2 e 3 e, secondo il National Institute on Allergy and Infectious Disease (NIAID), il trattamento potrebbe essere disponibile già nel 2024.
I farmaci attuali. La detonazione di bombe sporche sprigiona nell'aria metalli pesanti che possono essere assorbiti dagli umani attraverso le ferite della pelle, la respirazione o cibo contaminato, danneggiando il DNA, i tessuti e gli organi e aumentando il rischio di soffrire di diverse malattie, tra cui il cancro. Attualmente esistono dei farmaci in grado di agganciarsi ad alcuni di questi metalli pesanti e rimuoverli dall'organismo il prima possibile: due di questi sono già disponibili negli USA, ma hanno lo svantaggio di dover essere somministrati per via endovenosa e di riuscire ad assorbire solo tre metalli pesanti – plutonio, americio e curio, oltre ad avere l'effetto collaterale di rimuovere alcuni ioni essenziali per il funzionamento del corpo come il magnesio, che serve ai muscoli per muoversi.
Il nuovo trattamento, il cui sviluppo è iniziato nel 2006, è fino a cento volte più efficace nel rimuovere i metalli pesanti e riesce ad eliminarne molti di più, oltre a essere somministrato oralmente, un vantaggio non da poco durante un'emergenza.