Roma, 9 mar. (AdnKronos Salute) - "Dottore mi rimetta in piedi per lavorare subito". "No, niente certificato devo lavorare". Sono le richieste costanti, dall'inizio della crisi, dei pazienti ai medici di famiglia. "Ovviamente con il periodo influenzale sono aumentate: si tratta sicuramente di un indicatore del precariato, condizione che rende difficile persino 'permettersi' la malattia", spiega Giacomo Milillo, segretario nazionale del sindacato dei medici di famiglia, Fimmg, a margine della presentazione a Roma della scuola di ricerca in medicina generale promossa dallo stesso sindacato e da Msd.
Il dato "e' ormai costante da qualche anno - ribadisce Milillo - ed e' stato più' evidente durante la stagione influenzale". Stagione che non e' finita, precisa il medico: "Attenzione ci si può ancora ammalare. Bisogna utilizzare le giuste precauzioni. Per se' e per gli altri. Una di queste sarebbe proprio non andare a lavoro, se si condividono spazi con gli altri, quando si sta male. Un'indicazione che, a torto, troppo spesso non piace ai datori di lavoro", conclude Milillo.