Forse in Tailandia il primo caso di trasmissione umana. Secondo le autorità non c'è ancora la prova che il virus sia mutato.
Un pollivendolo sulle strade di Hanoi. Nella capitale del Vietnam è stata registrata l'ultima vittima di influenza aviaria. Ma è la situazione tailandese a destare maggiori preoccupazioni per un possibile contagio uomo-uomo. |
Nonostante questo virus stia decimando gli allevamenti di polli dell'Estermo Oriente, i casi di infezione umana sono ancora pochi, con circa 40 decessi accertati. Ma se la modalità di trasmissione da uomo a uomo venisse confermata, rappresenterebbe un preoccupante sviluppo dell'epidemia.
Rischio pandemia. Il timore dell'Oms, infatti, è che il virus H5N1 sia mutato e possa ora trasmettersi da uomo a uomo. Un'eventualità preoccupante, perché aprirebbe le porte a una pandemia di enormi proporzioni: il virus sarebbe contagiosissimo, proprio come quello dell'influenza umana. Ma mentre il sistema immunitario riconosce e sa difendersi dai soliti ceppi, questo nuovo virus quasi sconosciuto, infetterebbe gran parte della popolazione e si ripeterebbe quanto già accadde nel 1918, quando nell'arco di 4-6 mesi, l'epidemia mondiale di Spagnola, anche questa un virus aviario diventato umano, fece 40-50 milioni di morti al mondo.
Il condizionale è d'obbligo. Al momento, però, la situazione è ancora incerta. Il contagio uomo-uomo non è stato confermato, ma è ritenuto probabile. Inoltre non c'è ancora conferma della mutazione genetica del virus. E i casi di contagio sembrano limitati soltanto alla famiglia delle due vittime (una zia di 32 anni è ancora ammalata, ma in condizioni stabili).
(Notizia aggiornata al 29 settembre 2004)