Se è vero che il sesso è ancora un tabù, quello degli over 45 pare lo sia ancora di più, a giudicare dall'incidenza delle infezioni trasmesse col sesso in questa fascia di età. È il quadro tracciato da uno studio condotto dall'università di Chichester (UK), che ha coinvolto circa 800 partecipanti tra inglesi, belgi e olandesi: la scarsa conoscenza della propria salute sessuale e il pudore che crea parlare del tema sarebbero alla base del problema. «Gli over 45 più a rischio sono generalmente quelli che iniziano nuove relazioni dopo un periodo di monogamia», spiega Ian Tyndall (Universita di Chichester), specificando che le donne che hanno passato la menopausa e non rischiano quindi di incorrere in gravidanze indesiderate spesso hanno rapporti non protetti, ignare (o noncuranti) del rischio di contrarre malattie per via sessuale.
I ricercatori hanno identificato quattro principali problematiche. La prima è la mancanza di consapevolezza: nonostante la dura lezione globale dell'AIDS, molti dei partecipanti erano ignari dei rischi delle infezioni trasmesse col sesso, e quasi la metà di loro non sapeva dove si trovasse il consultorio più vicino. In generale, c'è una diffusa, scarsa conoscenza su questi temi: per molti degli intervistati, gli stessi operatori sanitari, inclusi dottori e infermieri, non sarebbero sufficientemente preparati. La paura di venire stigmatizzati è un altro ostacolo alla cura della propria salute sessuale e alla richiesta di test per verificare un'eventuale infezione. Infine, come in un mantra che sembra ripersi senza sosta in questo periodo, un ruolo importante lo gioca la scarsità dei servizi sanitari sul territorio: la rete delle farmacie pubbliche e dei medici di base andrebbe rafforzata, e i sanitari formati per gestire anche problematiche legate al sesso, per giovani e non più giovani.