Quello di seguire uno stile di vita sano, con un'alimentazione che prediliga pesce, frutta e verdura ai cibi grassi e processati non può più essere considerato un semplice consiglio accessorio: per le persone a rischio di infarto, la dieta mediterranea è un'arma efficace tanto quanto le statine, tra i farmaci più prescritti per il controllo del colesterolo.
Mangiare sano, smettere di fumare e ritagliarsi tempo per una piacevole attività fisica può essere tanto efficace quanto iniziare una terapia farmacologica per ridurre i grassi "cattivi". È la conclusione di uno studio britannico pubblicato sulla rivista medica Prescriber.
Rivoluzione necessaria. L'80% delle malattie cardiovascolari, la prima causa di morte in Italia e nel Regno Unito, dove è stato condotto lo studio, dipende da abitudini modificabili del proprio stile di vita, e il passaggio a una dieta mediterranea, unitamente ad altre abitudini sane come non fumare e tenersi in movimento, dovrebbe essere caldeggiato da cardiologi e medici di famiglia al pari di una prescrizione farmaceutica.
Bonus accessori. Senza contare che un'attività fisica divertente e gratificante porta con sé altri benefici collaterali (come la riduzione dello stress e la socializzazione), ha raramente effetti collaterali e migliora durata e qualità della vita.
Confronto. Al contrario, continua lo studio, le statine non sono prive di effetti collaterali. E se è vero che in un caso su 40 prevengono la ricaduta di ictus e infarti, solo una quantità di pazienti variabile tra 1 su 50 e 1 su 200 (tra coloro che non hanno mai avuto eventi cardiovascolari) vive più a lungo grazie a questi farmaci.
Insomma, «ogni decisione sui trattamenti - concludono gli autori - dovrebbe guardare a un quadro più completo, incluso lo stile di vita. E incoraggiare i pazienti a prendere decisioni informate sulle alternative che hanno per proteggere la propria salute».
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