Roma, 27 mar. (AdnKronos Salute) - Incinta ma colpita dal virus influenzale H1N1. Una situazione clinica molto grave, vissuta da Rosa Prioli: lei e la sua piccola Ludovica, nata 45 giorni fa a 30 settimane con un peso di 1,3 kg sono state salvate dall'equipe del Policlinico Umberto I di Roma grazie alla circolazione extracorporea (Ecmo). Si tratta del primo caso in Italia e del terzo di questo tipo nel mondo. Oggi al Policlinico i medici, la direzione dell'Umberto I e i due neogenitori, il papa' Guido Guidi e la mamma Rosa, hanno raccontato le varie fasi dell'intervento. La piccola oggi pesa 2,5 chilogrammi ed e' ancora ricoverata in terapia intensiva neonatale, ma sta bene e migliora giorno dopo giorno.
"Ringrazio i professori Morelli, Benedetti Panici e De Curtis - racconta commossa la signora Prioli - sono stati incredibili, mi hanno coccolata e poi quando mi sono risvegliata sono stati ineccepibili, la bimba sta bene. Sono i miei miti e spero che la mia esperienza possa essere d'aiuto ad altre persone che si troveranno nella mia stessa situazione".
La signora Rosa, già incinta, era stata colpita da broncopolmonite e ricoverata all'ospedale S.Eugenio di Roma. Le sue condizioni e la possibilità offerte dalla rete 'Respira', che mette in comunicazione le varie strutture in Italia che hanno l'Ecmo, ha permesso il trasferimento all'Umberto I. Qui i medici hanno scoperto l'infezione da H1N1 e hanno deciso di usare per la paziente la macchina che permette la circolazione extracorporea.
"Siamo riusciti - spiega all'Adnkronos Salute Pierluigi Benedetti Panici, direttore del Dipartimento di ginecologia e ostetricia dell'Umberto I - a sedare per 20 giorni la paziente e attaccarla all'Ecmo permettendo ai polmoni di riposare. Allo stesso tempo è stata portata avanti la gravidanza. Poi si è deciso di operare con un parto cesareo che in queste condizioni è molto critico, ma tutto è andato bene". La coppia romana ha già una figlia di 3 anni che ha dovuto separarsi dalla mamma. "E' stata dura - racconta la signora Rosa - ma siamo stati uniti. E siamo felici".
"Come questo caso nella letteratura scientifica ne sono noti solo altri due, in Australia e Corea del Sud - evidenzia Andrea Morelli, responsabile del team che ha coordinato l'équipe di rianimazione e di ginecologia - La possibilità di avere a disposizione l'Ecmo ha salvato la vita alla paziente e alla piccola. Fino ad oggi era un risultato insperato". Ora il successo dell'Umberto I approderà in una pubblicazione scientifica.
"Il Policlinico si è dimostrato un'eccellenza - commenta il direttore generale Domenico Alessio, presentando la conferenza - Questo è un successo di tutte le professionalità coinvolte, che ci inorgoglisce".