Israele è il primo Paese ad approvare la somministrazione di una terza dose di vaccino Pfizer sulla popolazione con età maggiore di 60 anni. Lo ha annunciato il primo ministro Naftali Bennett, sottolineando che la decisione è stata presa da un team di esperti "dopo attente analisi e ricerche". Chiunque abbia compiuto 60 anni e abbia già ricevuto la seconda dose del vaccino di Pfizer-Biontech da almeno cinque mesi potrà ricevere la dose "di rinforzo".
Mancano dati certi. La questione della terza dose di vaccino è controversa: finora non è stata approvata né dall'Europa né dagli USA, poiché gli studi scientifici non ne mostrano chiaramente l'efficacia né la necessità. Alcuni studi condotti in Israele suggeriscono che la protezione contro forme gravi di covid sarebbe già scesa al 90% per chi è stato immunizzato a gennaio, e che l'efficacia contro infezioni non gravi sarebbe crollata addirittura al 39%.
Tuttavia la stessa Pfizer ha pubblicato invece uno studio preliminare (non ancora verificato in peer review, cioè non ancora sottoposto a revisione da parte della comunità scientifica) che ha coinvolto 44.000 persone, confermando che la protezione contro forme gravi di covid rimarrebbe alta (attorno al 97%) anche dopo sei mesi, mentre a scendere fino all'84% sarebbe quella contro le forme sintomatiche non gravi.
Altruismo egoistico. È impossibile sconfiggere una pandemia pensando di vaccinare solo il Primo Mondo e lasciando da parte il Terzo: oltre ad essere un atteggiamento estremamente egoistico, è anche controproducente. In un mondo globalizzato, il virus viaggia veloce (non per niente è partito dalla Cina e si è diffuso ovunque), e fino a quando la maggior parte degli abitanti della Terra non sarà vaccinata, non potremo tornare alla vita di prima.
È quanto ha ricordato anche la OMS, invitando i Paesi più ricchi a donare le proprie dosi di vaccino a quelli più poveri, dove la campagna vaccinale stenta a decollare, ed evitando "sprechi" somministrando una terza dose che ancora non si sa con certezza se sia o meno necessaria. «Se servirà, saremo i primi a consigliarla», ha dichiarato Soumya Swaminathan, sottolineando, non senza un pizzico di polemica, che «questo consiglio dev'essere basato su evidenze scientifiche e dati, e non sulle dichiarazioni rilasciate da singole aziende che sostengono che ora sia il momento adatto per somministrare una dose di rinforzo».