In vent'anni, l'immunizzazione contro dieci malattie gravi (tra cui epatite B, morbillo, febbre gialla e rosolia) ha impedito la morte di 37 milioni di persone in quasi cento Paesi a basso e medio reddito (low and middle-income countries, LMIC): è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet che torna a ricordarci (se ancora ce ne fosse bisogno), quanto siano fondamentali i vaccini.
dati da ricordare. Gli studiosi hanno stimato che per il 2030 questo numero potrebbe raddoppiare, e ad essere risparmiati sarebbero soprattutto i più piccoli: i bambini non vaccinati nati nei LMIC nel 2019, infatti, avrebbero il 45% di possibilità in più di morire prima di aver compiuto cinque anni rispetto ai coetanei immunizzati. Ma i benefici non sono circoscritti all'infanzia: secondo gli esperti, i vaccini ridurranno di ben il 72% la mortalità dei nati nel 2019 nel corso della loro vita.
La ricerca stima che l'immunizzazione preverrà 120 milioni di morti nei nati tra il 2000 e il 2030, 96 dei quali solo grazie al vaccino contro il morbillo e a quello contro l'epatite B. «Facendo una stima di quante morti vengono evitate grazie a efficaci campagne vaccinali, il nostro studio sottolinea l'importanza di mantenere alti i livelli di copertura», afferma Katy Gaythorpe, uno degli autori.
Mantenere lo status quo non è tuttavia sufficiente: è infatti fondamentale allargare la copertura vaccinale, affinché sempre più persone possano immunizzarsi. Se, ad esempio, abbastanza giovani venissero vaccinati contro il papilloma virus umano, si stima che nei LMIC il cancro alla cervice uterina verrebbe debellato entro la fine del secolo. Secondo quanto previsto dagli studiosi, inoltre, una migliore campagna vaccinale contro l'HPV nelle giovani donne salverebbe più vite di qualunque altra attività di immunizzazione.
soprattutto per i bambini. Anche le campagne vaccinali contro alcune forme di polmonite sono risultate altamente efficaci e, se estese, potrebbero salvare molte vite nei Paesi più poveri, impedendo la morte in particolare dei bambini al di sotto dei cinque anni. Ecco perché, confermata l'evidente efficacia dei vaccini, è fondamentale assicurarsi che tutti possano beneficiarne.