Lo scorso luglio è stato trapiantato per la prima volta un cuore artificiale in titanio che funziona con la stessa tecnologia che fa correre sulle rotaie i maglev, i treni superveloci a levitazione magnetica. Il TAH (acronimo che viene dall'inglese total artificial heart) è stato impiantato in Texas in un paziente statunitense di 58 anni in attesa di un cuore umano, e l'ha tenuto in vita per otto giorni senza dare alcun effetto collaterale, finché il paziente stesso non è stato sottoposto a trapianto.
Cuore sospeso. Il cuore artificiale, grande quanto un pugno, non è sottoposto ad usura meccanica: l'unica parte che si muove, infatti, è un piccolo rotore interno che levita magneticamente senza toccare alcuna superficie, evitando quindi l'attrito che porterebbe alla degradazione del materiale. L'intero dispositivo è azionato da un piccolo telecomando portatile esterno che funziona con batterie ricaricabili per consentire la massima libertà di movimento al paziente. Il TAH è in grado di far scorrere il flusso sanguigno a un ritmo di 12 litri al minuto, una gittata cardiaca sufficiente a sostenere lo sforzo di un uomo adulto durante attività fisica moderata.
Quali sono i vantaggi? Rispetto ai cuori artificiali che funzionano con pompe volumetriche, il TAH della BiVACOR è più piccolo e può essere trapiantato nel petto di praticamente qualunque uomo o donna. Oltre alla già citata assenza di usura, il "cuore maglev" ha inoltre un sistema brevettato che consente di bilanciare il flusso sanguigno tra il ventricolo destro e il sinistro (operazione più complessa con i TAH "tradizionali", che pompano un flusso costante di sangue e non sono sensibili ai cambi di pressione): questo riduce i rischi di ipertensione polmonare o arteriosa.
Quanto dura? Non si ha ancora idea di quanto il TAH della BiVACOR possa funzionare nel corpo umano, ma in laboratorio sta operando da oltre quattro anni.
A novembre 2023 la FDA ha dato il via libera alla BiVACOR affinché quest'anno trapianti il TAH in un massimo di cinque pazienti con insufficienza cardiaca terminale e, visto il successo della prima, una seconda operazione verrà quasi certamente eseguita nel futuro prossimo.