La più grave epidemia di Ebola della storia ha ormai superato anche le frontiere della Nigeria, il paese più popolato dell’Africa occidentale. E desta molta preoccupazione tra le autorità sanitarie internazionale (clicca qui per tutti gli aggiornamenti).
Per contrastare l’epidemia l’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile ha previsto nuovi controlli, soprattutto per i voli i partenza dalle zone a rischio. Ma gli aerei possono rappresentare davvero dei focolai per l’infezione?
Pochi rischi. Secondo Christine Pearson, del Centers for disease control and prevention (Cdc) di Atlanta (USA) intervistata dalla BBC, «il rischio di contrarre il virus da un altro passeggero infetto non è così alto come si può pensare». È più o meno lo stesso che si può correre in un qualsiasi altro luogo affollato.
Come è noto, l'infezione del virus Ebola avviene per contatto diretto (attraverso ferite della pelle o mucose) con il sangue o altri fluidi corporei o secrezioni (feci, urine, saliva, sperma) di persone infette.
Negli aerei l’aria - che teoricamente potrebbe veicolare microscopiche particelle di saliva - viene fatta circolare dal basso verso l’alto e – prima di essere rimessa in circolo – viene filtrata per eliminare virus e batteri.
Secondo uno studio pubblicato nel British Medical Journal, il rischio della potenziale diffusione dei germi interessa poche file e sedili. Ipotesi confermata da una serie di altre simulazioni.
Il caso suino. Lo studio del BMJ racconta il caso di 9 studenti neozelandesi colpiti dal virus dell’influenza suina, che al ritorno da un viaggio in Messico si sono imbarcati su un aereo per Auckland. Su oltre cento passeggeri che sono stati monitorati a bordo di quell’aereo solo altri due, seduti davanti o dietro ai ragazzi, sono risultati infetti. Per questo lo studio aggiunge che «ci sono più rischi di contrarre il virus Ebola non nell’aereo, ma nel taxi che ci porta all’aeroporto».
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Poche certezze, ma le precauzioni funzionano. John Edmunds, professore alla London school of hygiene and tropical medicine ricorda alla BBC che è difficile arrivare a conclusioni certe anche nel caso di epidemie e gli studi sull’argomento sono ancora pochi. Le misure igieniche di base, anche se non escludono del tutto la possibilità di contrarre il virus, possono però ridurla di molto. «Il virus dell’ebola si può uccidere con acqua calda e sapone», dice Oxford alla BBC.
«Il gel antisettico può eliminarlo in un secondo».
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato un documento con tutte le informazioni e le misure da seguire per i passeggeri e il personale di volo. L’Oms non raccomanda un esame per le persone in partenza o in arrivo ai porti o agli aeroporti: sarebbe costoso e soprattutto quasi inutile. Lo stesso vale per eventuali restrizioni agli spostamenti o chiusure di frontiere.