Roma, 5 feb. (AdnKronos Salute) - "Seguire un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo, evitando l'eccessivo consumo di carne rossa, sia fresca che trasformata", ma anche "prestare particolare attenzione alle modalità di preparazione e cottura degli alimenti, limitando in particolare cotture alla griglia ad alte temperature e fritture". Sono alcune delle raccomandazioni che emergono dal parere richiesto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin al Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare), immediatamente dopo la pubblicazione su 'The Lancet-Onclogy' dell'abstract di una monografia dello Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) che mette in relazione il consumo di carni rosse trasformate e fresche con un aumentato rischio di insorgenza di tumori del colon retto.
Lo studio sulle carni rosse ha fatto il giro del mondo, destando preoccupazione. E in quei giorni il ministro si è rivolta agli esperti del Comitato, per un approfondimento. Lorenzin ha ricevuto oggi dalla Sezione competente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare il parere degli esperti sul tema, redatto "al termine di una approfondita istruttoria svoltasi negli ultimi tre mesi".
La Sezione del Cnsa ha osservato che "una completa conoscenza del contesto e delle variabili alle quali si riferisce lo Iarc, come pure dei dati a supporto del lavoro pubblicato, sarà possibile solo quando, nel secondo semestre di quest'anno, sarà resa disponibile la versione finale e completa della monografia". Nel merito scientifico, la Sezione ha ricordato che l'insorgenza dei tumori è un evento derivante "da più fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale", tra i quali vanno considerate anche le abitudini alimentari; che l'effetto cancerogeno delle carni è condizionato da abitudini di cottura e trasformazione e che, d'altro canto, la carne costituisce una importante fonte di proteine ad alto valore biologico e di altri nutrienti essenziali per la vita, soprattutto in alcune fasce d'età e condizioni di salute.
Sulla base di tali considerazioni, dunque, gli esperti italiani raccomandano "di seguire costantemente un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo". In particolare, si raccomanda una riduzione di grassi e proteine animali e una assunzione costante di cibi ricchi di vitamine e fibre.
Un tipo di alimentazione "che possa prevenire anche le malattie cardiovascolari, oltre a quelle tumorali. Nella frutta e nella verdura, infatti, oltre alle fibre, si trovano in misura variabile vitamine e altri componenti essenziali, il cui esame ha un riconosciuto potere protettivo". E ancora, "di mantenere un peso corporeo corretto durante l'arco della vita e svolgere regolarmente esercizio fisico".
"In conclusione - si legge nel parere firmato dal presidente del Cnsa, Giorgio Calabrese - una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo rappresenta uno strumento valido per la prevenzione, la gestione e il trattamento di molte malattie. Un regime dietetico adeguato ed equilibrato non solo garantisce un apporto ottimale di nutrienti, ma permette anche di ricevere sostanze che svolgono un ruolo preventivo o protettivo nei confronti di determinate condizioni patologiche".