Salute

Il microbiota intestinale ha un ruolo nella fobia sociale?

Il disturbo d'ansia sociale potrebbe essere condizionato dal microbiota intestinale, la popolazione di batteri che colonizza il tratto digerente.

La sola idea di stare in un contesto sociale vi fa venire i crampi alla pancia? La paura degli altri potrebbe in effetti avere un'origine... viscerale. Alcuni microrganismi nella vasta popolazione che abita il nostro intestino sembrerebbero infatti giocare un ruolo nel disturbo d'ansia sociale o fobia sociale, il terrore di avere a che fare con altre persone nei luoghi e nelle attività quotidiane. Lo dimostra una ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Tra pancia e cervello. Un filone ormai nutrito di studi suggerisce che la composizione del microbiota intestinale possa in alcuni aspetti condizionare la sfera emotiva e i comportamenti umani. Secondo queste ricerche, sempre più condivise, tipologie e concentrazioni di batteri intestinali potrebbero contribuire alle alterazioni all'origine di alcuni disturbi mentali e malattie neurodegenerative (per approfondire). Chi soffre di fobia sociale vive reazioni emotive molto intense quando si trova costretto a mangiare o parlare in pubblico, a partecipare a feste o discussioni, o ad affrontare altre situazioni in cui ci si espone a un potenziale - e temuto - giudizio degli altri.

Nuovi inquilini nell'intestino. Alcuni scienziati dell'University College Cork, in Irlanda, e dell'Ospedale Universitario di Francoforte hanno ipotizzato che il microbiota possa contribuire anche a quest'ultimo disturbo e per verificare la loro idea, hanno sottoposto alcuni topi a trapianti di materia fecale di donatori affetti da disturbo di ansia sociale. Dopo aver neutralizzato il microbiota intestinale originario degli animali con alcuni farmaci, hanno diviso i topi in due gruppi. Alcuni animali hanno ricevuto trapianti fecali di individui con fobia sociale, altri di persone senza questa condizione.

Gettati nella mischia. A questo punto, gli animali sono stati sottoposti a situazioni sociali più o meno familiari, in cui dovevano interagire con topi mai visti o con altri che conoscevano bene. I topi reduci da trapianto di batteri di persone con fobia sociale hanno in effetti mostrato i sintomi di ansia tipici delle situazioni "collettive", a differenza dei topi del gruppo di controllo. Nessuna diversità di comportamento è stata invece notata quando gli animali hanno interagito con topi a loro familiari.

intestini a confronto. Analizzando più nel dettaglio il microbiota, il team ha notato differenze sostanziali nella popolazione di batteri dei due gruppi. In particolare, i topi reduci dal trapianto di feci di individui con fobia sociale mostravano concentrazioni più basse di tre tipi di batteri. Differenze sono state osservate anche nella quantità di ossitocina e altri neurotrasmettitori prodotti dai roditori, così come nei livelli generali di infiammazione, che è parsa favorita nei topi resi - attraverso il trapianto - timorosi degli altri.

9 gennaio 2024 Elisabetta Intini
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