È una leggenda da sfatare: la marinatura con aceto o l’aggiunta di limone non disinfettano, ovvero non rendono sicuri dal punto di vista igienico, i frutti di mare. Limone e aceto non hanno infatti una efficace attività battericida su cozze, vongole e simili.
Nonostante la tradizione di consumare frutti di mare crudi abbia radici lontane, andrebbe sicuramente rivista a causa dei potenziali rischi.
(Da dove viene il nome "cozza"? E "vongola"? E "calamaro"?)
Acquisti in sicurezza
I frutti di mare filtrano attraverso il loro organismo diversi litri d’acqua marina ogni giorno, con il rischio potenziale di accumulare quantità non trascurabili di batteri, alcuni dei quali possono nuocere alla salute.
Fra questi, il Campylobacter lari, tipico delle acque poco salate come quelle di laguna, provoca enteriti; i batteri della famiglia degli stafilococchi e dei vibrioni sono invece responsabili di intossicazioni alimentari; l’Escherichia coli, infine, cresce in acque contaminate da residui organici e provoca anch’esso intossicazioni alimentari.
I rischi possono essere evitati cuocendo cozze e vongole, perché il calore uccide i germi, e verificando che al momento dell’acquisto i frutti di mare siano ancora vivi e la confezione sia provvista del bollo sanitario pinzato, come stabilisce la legge.
(Tutti i vegetali vanno conservati in frigorifero? - Afa e sprechi di cibo)
Il limone disinfetta i frutti di mare?
