Il primato spetta forse all’avocado, un frutto dalle molteplici qualità, consigliato dai nutrizionisti soprattutto a chi fa un’attività che richiede sforzi prolungati (nuoto, corsa, sport di squadra). Nonostante il suo alto contenuto lipidico (grassi, il 30% circa), è tra i cibi più utili e sani.
Infatti, dei 27 grammi di grassi che in media contiene un frutto, solo 4 sono saturi, i restanti sono insaturi e hanno effetti positivi sul colesterolo. Un avocado non contiene né molti carboidrati, né troppe proteine, ma è ricchissimo di fibre, acido folico, vitamine (la A per vista e pelle, la C per il sistema immunitario e la E che è un potente antiossidante) e minerali (potassio, magnesio, ferro).
Questo frutto fornisce al corpo il doppio delle calorie di una banana, ed è utile a chi vuole aumentare la massa muscolare, ma è adatto anche per le diete, visto il basso contenuto di carboidrati - che favorisce la sensazione di sazietà.
Un nome speciale. Del resto, che fosse un frutto prezioso lo avevano capito già gli Atzechi. Nella loro lingua (il nahuatl) la parola "ahuacatl", da cui deriva avocado, significa "testicolo". Le popolazioni native dell'America centro-meridionale coltivavano questo frutto prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo e scelsero un nome evocativo della morfologia del frutto stesso. Chiamato anche pera alligatore, l'avocado fu descritto dai conquistadores come un frutto "abbondante, con una polpa simile al burro e caratterizzato da un ottimo sapore".