I vaccini sono sicuri sia per le persone celiache sia per quelle che possono assumere glutine senza problemi. Eppure, tra celiaci e pazienti che affermano di avere una sensibilità al glutine non celiaca (sintomatologia a oggi non ancora riconosciuta come malattia) la diffidenza verso i vaccini pare essere piuttosto diffusa, con conseguenze preoccupanti in termini di disinformazione e rischi per la salute.
Lo evidenzia uno studio del Medical Center della Columbia University di New York presentato in forma preliminare qualche giorno fa nel corso della Digestive Disease Week, ma non ancora pubblicato su riviste scientifiche.
Il campione. Nella ricerca sono stati coinvolti 1500 adulti statunitensi, quasi 1300 dei quali già con una diagnosi di celiachia confermata. Gli altri 200 si dichiaravano affetti da sensibilità al glutine non celiaca: pur non essendo celiaci, cioè, affermano di trarre benefici da una dieta senza glutine. L'obiettivo era indagare l'attitudine di queste persone nei confronti del glutine, del cibo in generale e della sua provenienza, nonché verso le informazioni mediche e i vaccini.
Prevenute. Entrambi i gruppi hanno espresso preoccupazioni (infondate) circa la possibile presenza di glutine nei vaccini, tuttavia, sorprendentemente, le persone con sensibilità al glutine non celiaca si sono dimostrate più propense a dubitare della sicurezza dei vaccini per chi è affetto da questo disturbo, e a scegliere di non vaccinarsi.
Queste stesse persone sono parse più inclini ad evitare cibi OGM, a consumare solo alimenti biologici, a non fidarsi della Food and Drug Administration americana e a ritenere che una dieta senza glutine migliori energia e concentrazione (una convinzione errata, come recentemente dimostrato).
Nessun pericolo. Gli autori dello studio fanno sapere che non solo i vaccini sono sicuri anche relativamente a questo disturbo; ma che per le persone con celiachia ormai conclamata e sotto controllo, i vaccini anti influenzali sono importanti, perché tra di esse la percentuale di persone ospedalizzate per influenza è più alta che nel resto della popolazione.