Paralisi, cecità e crisi epilettiche che si protraggono per anni, ma senza reali cause organiche. Sembrano sintomi un po' eccessivi, per essere soltanto "frutto della mente", eppure il nostro stato psicologico può arrivare a influenzare il fisico in modi che difficilmente riusciremmo a immaginare.
Suzanne O'Sullivan, medico del National Hospital of Neurology and Neurosurgery di Londra, con esperienza ventennale in fatto di (gravi) malattie psicosomatiche ne ha raccontato alcuni alla BBC.
Cieca, all'improvviso. C'è il caso di Yvonne, una donna la cui vista sembrava essersi oscurata dopo 24 ore dal contatto accidentale con uno spray per i vetri. Sei mesi di analisi approfondite non avevano riscontrato danni di sorta agli occhi, o nel cervello, della donna, che comunque era piombata nella completa cecità. O la storia di Camilla, un avvocato londinese a cui era stata diagnosticata l'epilessia, prima che O'Sullivan dimostrasse che, in quel caso, il disturbo aveva origini psicogene.
Alle origini del problema. Ma O' Sullivan ha curato anche pazienti paralizzati dalla vita in giù senza apparenti motivi; persone con tali crampi alle mani, da avere ormai le dita ricurve come artigli; e una donna che ormai non riusciva a svuotare la vescica, se non con un catetere. Nessuno di questi casi dipendeva da reali disturbi fisici: molti - come quello di Yvonne e le crisi di Camilla - si sono risolti dopo cure psichiatriche o psicoterapie che hanno attenuato il dolore per un lutto, o districato complesse situazioni familiari.
Non è una finzione. Queste "malattie immaginarie" sono meno rare di quanto si creda. Se ne parla talvolta a sproposito (anche a fronte di reali, e mal indagate, cause organiche) e troppo poco spesso in modo serio. Il 30% delle persone che si recano dal medico di base e il 50% delle donne in visita dal ginecologo soffre di sintomi non riconducibili a patologie fisiche.
Eppure si tratta - è bene chiarirlo - di disturbi reali, non inventati. Il paziente li avverte davvero e raramente mente. Non avrebbe particolare interesse a farlo (se si escludono vantaggi assicurativi): spesso le malattie psicosomatiche generano situazioni imbarazzanti e socialmente poco piacevoli.
La terapia sbagliata. Il rischio più grande, figuracce a parte, è quello di non essere capiti. Spesso questi pazienti si sottopongono a cure lunghe, costose e debilitanti che non risolvono il problema, per scoprire, dopo anni, che l'origine del disturbo era, per loro, di natura diversa. Così la malattia psicosomatica, come la sua cura, si cronicizza, e uscirne diviene ancora più difficile.