Città del Vaticano, 18 giu. (AdnKronos Salute) - E' stata pubblicata in Vaticano la nuova enciclica di Papa Francesco 'Laudato si'' - dall'incipit del 'Cantico delle creature' di San Francesco d'Assisi - dedicata ai temi dell'ecologia. Nella premessa, nei 6 capitoli e nelle 2 preghiere finali, Jorge Mario Bergoglio indica 10 "assi portanti" per la difesa dell'ambiente, la lotta all'inquinamento, gli interventi sul cambiamento climatico, l'uso delle tecnologie.
Un'Enciclica 'verde' in cui il Pontefice lancia "un appello, un invito urgente" per salvare il pianeta. "L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune", afferma. "La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare", assicura. "Il movimento ecologico mondiale - osserva - ha già percorso un lungo e ricco cammino e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri".
"La Terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia", ammonisce il Papa. "Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l'anno, molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi", elenca Francesco. E "molte volte si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone".
Nell'Enciclica Papa Francesco parla anche di cambiamenti climatici: "Costituiscono una delle principali sfide attuali per l'umanità", e "gli impatti più pesanti probabilmente ricadranno nei prossimi decenni sui Paesi in via di sviluppo". Bergoglio riflette: "Molti poveri non hanno altre disponibilità economiche e altre risorse che permettano loro di adattarsi agli impatti climatici o di far fronte a situazioni catastrofiche e hanno poco accesso a servizi sociali e di tutela". E così anche "i cambiamenti climatici danno origine a migrazioni". Per il Pontefice "è tragico l'aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa".
Anche le leggi volte a tutelare il rispetto dell'ambiente "spesso rimangono come lettera morta", denuncia Francesco. "Tanto all'interno dell'amministrazione dello Stato, quanto nelle diverse espressioni della società civile, o nelle relazioni degli abitanti tra loro, si registrano con eccessiva frequenza comportamenti illegali.
Le leggi possono essere redatte in forma corretta, ma spesso rimangono come lettera morta. Si può dunque sperare che la legislazione e le normative relative all'ambiente siano realmente efficaci?".
Il Papa invita a tenere sempre presente quale tipo di mondo desideriamo trasmettere a chi verrà dopo di noi. E ammonisce: "Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia".
"L'ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l'essenza dell'umano", si legge ancora nell'Enciclica che invita a fermare il saccheggio del mondo con una nuova "ecologia umana", prendendo esempio da quella "che riescono a sviluppare i poveri in mezzo a tante limitazioni". Nel testo si parla anche di povertà ed emergenza alimentare ("Si afferma che i problemi della fame e della miseria nel mondo si risolveranno semplicemente con la crescita del mercato", ma "il mercato non garantisce da solo lo sviluppo umano integrale e l'inclusione sociale") e del progresso tecnologico.
Il Papa mette in guardia: "Il paradigma tecnocratico tende a esercitare il proprio dominio anche sull'economia e sulla politica". Infatti "l'economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l'essere umano. La finanza soffoca l'economia reale. Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale".
"La potenza della tecnologia ci pone di fronte a un bivio", sul suo utilizzo con o senza limiti. Ricorda Francesco: "Non possiamo ignorare che l'energia nucleare, la biotecnologia, l'informatica, la conoscenza del nostro stesso Dna e altre potenzialità che abbiamo acquisito ci offrono un tremendo potere. Anzi, danno a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sull'insieme del genere umano e del mondo intero. Mai l'umanità ha avuto tanto potere su se stessa e niente garantisce che lo utilizzerà bene, soprattutto se si considera il modo in cui se ne sta servendo".
All'ultimo capitolo dell'Enciclica, Papa Bergoglio stila infine un vademecum con 'comandamenti verdi' per educare al rispetto dell'ambiente. "L'educazione alla responsabilità ambientale - scrive - può incoraggiare vari comportamenti che hanno un'incidenza diretta e importante nella cura per l'ambiente".
Ecco gli esempi suggeriti dal Pontefice: "Evitare l'uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quando ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico".
Il Papa benedice il 'car sharing' : "Condividere un medesimo veicolo tra varie persone". Tra gli eco-consigli anche quello di "piantare alberi e spegnere le luci inutili. Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell'essere umano".