A quasi un anno dall'inizio dell'incubo pandemia, sono ben chiari a tutti gli effetti negativi delle restrizioni messe in atto per proteggerci dal contagio: in particolare, distanziamento sociale e lockdown hanno avuto un forte impatto sulla nostra salute psicologica, rendendoci tristi, depressi e spossati. Ma (fortunatamente) non per tutti è così: secondo due studi, il primo pubblicato su Plos One e il secondo ancora in attesa di revisione, per qualcuno la quarantena sarebbe stata invece un'opportunità per apportare dei cambiamenti in positivo alla propria vita.
Dalla Scozia all'Australia. Nel primo studio, oltre la metà dei tremila scozzesi che vi hanno preso parte ha riferito di aver cambiato in meglio la propria vita durante il lockdown della scorsa primavera: l'83% ha imparato ad apprezzare di più ciò che prima dava per scontato; quasi sette persone su dieci hanno dichiarato (paradossalmente) di essere state di più all'aria aperta (chissà se il fatto che gli scozzesi potessero fare esercizio fisico all'aperto una volta al giorno senza il limite dei 200 metri da casa abbia avuto un ruolo); oltre il 50% ha riferito di essersi dedicato con maggior impegno all'attività fisica e di aver passato più tempo con il proprio partner.
Questi risultati sono in linea con quelli del secondo studio, condotto su oltre mille australiani, dove il 70% dei partecipanti ha riferito di aver tratto almeno un beneficio dal lockdown: in particolare, sarebbe stato apprezzato il fatto di aver più tempo da passare con la famiglia, di godere di una maggiore flessibilità al lavoro e, in generale, di essere meno impegnati.
Il tempo. In entrambi i casi, ciò che emerge con estrema chiarezza è l'importanza del tempo: lo stop improvviso dovuto alle misure restrittive messe in atto per far fronte al dilagare della pandemia ci ha obbligato a riflettere su quanto prima le nostre vite andassero di corsa. Durante il lockdown avevamo più tempo libero e, anche se spesso non potevamo passarlo come e dove volevamo, per molti le ore in più sono state un regalo importante di cui godere con la propria famiglia, o da sfruttare per fare attività a lungo rimandate.
Bene, ma non per tutti. Certo non tutti hanno potuto notare gli effetti positivi del rallentare un po' il ritmo e prendersi del tempo per se stessi: secondo lo studio scozzese, a trarre maggior beneficio dal lockdown sarebbero state le donne, i giovani, le persone sposate o conviventi, senza problemi di salute e con un'occupazione sicura.
Al contrario i più anziani, chi viveva da solo, era disoccupato o aveva problemi di salute, avrebbe risentito fortemente delle restrizioni imposte e dell'impossibilità di vedere i propri cari.
Cambiamenti perenni? Gli studiosi scozzesi hanno condotto un'altra ricerca, per scoprire in che modo i partecipanti al primo studio avessero proseguito le proprie vite una volta allentate le restrizioni. Ne è risultato che non solo la metà dei soggetti analizzati sarebbe riuscita a mantenere le buone abitudini adottate durante il primo lockdown, come fare più attività fisica o dormire meglio, ma alcuni di loro le avrebbero addirittura migliorate. Insomma, non tutto il male viene per nuocere: ma, ammettiamolo, se durante il primo lockdown riuscivamo ad apprezzare il dolce far niente, ora le giornate passate davanti alla tv non sono più un lusso della domenica, ma un obbligo (necessario) che, nella maggioranza dei casi, inizia a pesare.