I batteri non subiscono un processo di invecchiamento e quindi non muoiono per anzianità. Nella loro breve vita le condizioni restano inalterate finché il sistema immunitario dell’organismo non interviene per difendere l’area colpita. E quando non trovano più le condizioni necessarie per la loro sopravvivenza, per esempio quando vengono a mancare sostanze nutritive come zuccheri o aminoacidi, trovano altre strategie per sopravvivere: alcuni batteri, tra cui il Clostridium botulinum (il batterio responsabile del botulismo) formano spore, forme vegetative particolarmente resistenti. Le spore sono ricoperte di membrane protettive e prive di qualsiasi funzione metabolica, ma si disperdono nell’ambiente pronte a tornare in attività col mutare della situazione. In ogni caso i batteri, giunti al massimo del loro sviluppo, si dividono per scissione binaria, cioè originano due microrganismi identici, che contengono lo stesso patrimonio genetico del genitore. I due batteri figli sono identici al batterio iniziale che, almeno geneticamente, può così essere considerato immortale.