29 maggio 2013, aggiornamento - L'Oms ha appena aggiornato i dati relativi al focolaio di H7N9 in Cina. Al momento i casi confermati sono 132 e i decessi 37. L'ultima mappa della distribuzione dei casi risale al 24 maggio, quando i casi erano 131. Sono coinvolte 8 province, 2 città metropolitane (Pechino e Shanghai) e Taiwan, con 1 caso.
Ma l'andamento della malattia con l'arrivo dell'estate, come da previsioni, sta rallentando: il picco è stato registrato fra fine maggio e i primi 20 giorni di aprile, quando spesso sono stati segnalati anche 7 nuovi casi confermati al giorno. A maggio invece non si è mai superato il singolo caso al giorno, e non tutti i giorni. Bisognerà vedere se il virus ricomparirà questo inverno e con quale aggressività.
Intanto uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Lancet ha analizzato 14 casi di pazienti ricoverati con diagnosi confermata di infezione da H7N1. Mentre in tutti gli altri casi la terapia antivirale è stata efficace, in 3 casi durante la terapia si è sviluppato un ceppo resistente all'antivirale, il che fa pensare che questi farmaci siano già in molti casi armi spuntate.
Si sta intanto cominciando a lavorare a un eventuale vaccino. Il virus, se dovesse verificarsi una pandemia con questo ceppo, non sarebbe quello attuale, che per ora si trasmette solo a fatica da uomo a uomo e non sembra in grado di sostenere una infezione in larga scala senza prima subire alcune mutazioni. Purtroppo però un altro studio ha dimostrato che è in grado di infettare almeno un mammifero: il furetto o puzzola domestica. Nella scheda dell'Oms qui a fianco, i ceppi virali sui quali si sta lavorando per i vaccini nelle varie fasi di verifica di sicurezza: la prima fase è identificata da un singolo asterisco (*), la seconda fase con due asterischi.