Sempre più spesso chi fa sport ricorre agli anti-infiammatori per ridurre il dolore muscolari. Ma con quali rischi?
Amelia Beltramini, 8 novembre 2010
In molte attività sportive di resistenza come la maratona, il ciclismo, il trekking, lo sportivo della domenica, non adeguatamente allenato, ricorre agli anti-infiammatori per ridurre la sensazione di dolore dovuta all’infiammazione di muscoli e articolazioni. I farmaci assunti sono prevalentemente anti-infiammatori non steroidei (Fans) proprio per ridurre o eliminare il dolore e prevenire o curare l’infiammazione.
Finora si pensava che la controindicazione fosse una sola: rischi renali.
Il maratoneta (e in genere chi pratica sport di durata), infatti, è spesso poco idratato: correre o pedalare fa sudare, e non sempre il sudore viene compensato in maniera adeguata con le bevute. Se si è disidratati però, e si assumono paracetamolo o Fans, aumentano i rischi di danno renale (vedi articolo) già correlati al consumo di questo tipo di farmaci
Nuovi rischi e controindicazioni
Ora però si scopre un altro motivo che controindica il consumo di antiinfiammatori. Contrariamente a quanto si credeva, l’infiammazione è un processo utile, e cercare di inibirlo con farmaci anti infiammatori è controproducente.
Lan Zhou del Neuroinflammation Research Center della Cleveland Clinic in Ohio ha infatti scoperto che l’infiammazione è parte del processo di guarigione del danno muscolare (vedi articolo originale).
Zhou e i suoi colleghi hanno infatti dimostrato che la presenza dei macrofagi, le cellule infiammatorie, nel sito del danno muscolare acuto produce un alto livello di fattori di crescita (Igf1) che aumentano la rigenerazione muscolare.
Topi geneticamente modificati
La scoperta è frutto di un esperimento condotto sui topi. I ricercatori hanno infatti modificato il patrimonio genetico di un gruppo di topi in modo che non producessero risposta infiammatoria e li hanno confrontati con un gruppo di topi non geneticamente modificati. A entrambi I gruppi hanno poi causato una lesione chimica muscolare e hanno studiato che cosa succedeva. Nel topi privi di risposta infiammatoria la lesione non è guarita, mentre nel secondo gruppo sì, grazie appunto alla produzione di Igf nella sede della lesione.
Un consiglio: meglio una guarigione naturale
Insomma, se si fanno sport di resistenza, o si subiscono lesioni muscolari, meglio lasciar fare a madre natura: se non le si impedisce di fare il suo lavoro con i farmaci farà guarire spontaneamente il danno.
Gli anti-infiammatori non fanno bene allo sport
