"Come fate a sentire la musica se siete sorde? Grazie all'impianto cocleare!", "E come fate a parlare se non ci sentite? Miracoli della logopedia!". Ludovica Billi e Chiara Bucello hanno trovato la formula giusta per rispondere alle domande spesso scomode che le persone sorde ricevono ogni giorno. Loro sono sorde dalla nascita e con il loro progetto social @deafsoul su Instagram sensibilizzano le persone sul tema con autoironia e senza tabù.
In occasione del 3 marzo che è il World Hearing Day ovvero la Giornata mondiale dell'udito abbiamo chiesto loro aiuto per parlare si questo tema perché in Italia ad avere problemi di udito ci sono circa 7 milioni di persone, nel mondo sono 466 milioni. Quindi a loro la parola!
Partiamo dalle basi, come si dice… sordo?
Si dice semplicemente... sordo: i termini "sordomuto", "non udente", "audioleso" sono obsoleti e non rappresentano il vero lessico italiano. Sono solo la dimostrazione di una carente informazione sul mondo della disabilità, senza tra l'altro esprimere rispetto e comprensione. Stessa cosa vale quando diciamo "linguaggio dei segni" o "linguaggio mimico-gestuale": il termine giusto è lingua dei segni.
A proposito della lingua dei segni, è l'unica lingua di tutti i sordi?
No, la lingua dei segni non è l'unica forma di comunicazione. Facciamo una premessa. Quello della sordità è un mondo difficile e anche molto variegato, con modi diversi di vedere la sordità: c'è chi si sente parte di una Comunità e considera la sua sordità come una caratteristica che lo contraddistingue dagli altri. Poi ci sono i sordi che considerano la sordità come una semplice disabilità, portando avanti l'oralismo e l'indipendenza, e chiedono (anzi chiediamo) sottotitoli in tutti gli ambiti e soprattutto centri specializzati per la riabilitazione logopedica, ma anche lo screening neonatale, importante per la diagnosi precoce.
A nostro parere, è opportuno tutelare tutti i diritti delle persone sorde, nessuno escluso. Oggi la scienza e la tecnologia ci aiutano: molti non sanno che i sordi possono parlare e sentire. È nostro dovere, anzi un diritto, urlare che possiamo essere inclusi nel mondo degli udenti, parlando l'italiano perfettamente e sentendo attraverso i mezzi adeguati (impianto cocleare e protesi acustiche). Secondo noi, la vera inclusione è garantire a tutti la possibilità di scegliere percorsi adatti alle proprie esigenze. È fondamentale informare correttamente e abbattere lo stereotipo sordo=lis.
Avete parlato dell'importanza dell'impianto cocleare, come funziona?
L'impianto cocleare è un piccolo dispositivo elettronico, tecnologicamente molto complesso, che permette alle persone sorde o con ridotte capacità uditive di sentire i suoni. Gli impianti cocleari non sono protesi acustiche; infatti, non amplificano i suoni (come le protesi acustiche fanno di norma), ma captano il suono, lo convertono in segnali/impulsi elettrici – esattamente come farebbe una coclea e trasferiscono i segnali/impulsi elettrici appena generati al nervo cocleare, stimolandolo.
Un generico impianto cocleare comprende componenti esterne, da applicare dietro l'orecchio, e componenti interne, da inserire nel sottocutaneo e a ridosso della coclea. L'installazione avviene attraverso un'operazione chirurgica e si può fare su adulti e bambini.
Voi avete provato a IMMAGINARE UN MONDO FATTO SOLO DI PERSONE SORDE...
Sì, ci siamo chieste "Che cosa succederebbe se fossimo tutti sordi per un mese? Ecco gli effetti, secondo noi:
1. Aumento del digital pollution: se fossimo tutti sordi, si modificherebbe il comportamento nei confronti del digitale creando uno stato di iperconnessione;
2. Meno atti discriminatori: se fossimo tutti sordi, ci sarebbe un calo elevato di atti discriminatori riguardo alla sordità grazie alla comprensione del disturbo;
3. Sottotitoli ovunque: se fossimo tutti sordi, ci sarebbe un incremento di sottotitoli in qualsiasi display per leggere e comunicare in quanto si è privi di udito;
4. Maggior contatto visivo: se fossimo tutti sordi aumenterebbe lo sviluppo del contatto visivo, un ruolo importante nel processo di ottenimento delle informazioni nella vita quotidiana;
5. Meno pensieri suicidi: ci sarebbe un calo dei suicidi perché la sordità non sarebbe più percepita come una disabilità che riduce la possibilità di informazione e comunicazione e che impatta negativamente sulla qualità della vita.
pARLIAMO DI COSE "FRIVOLE"... È vero che ci sono video porno sottotitolati?
Ebbene sì. È l'idea del portale pornografico Pornhub, che ha aggiunto ad alcuni video sottotitoli e descrizioni testuali, elementi che consentono anche a chi non ci sente di seguire i dialoghi tra i personaggi. Può sembrare superfluo e forse lo è davvero, ma anche i dialoghi aiutano ad "accendere" la passione. Ma non solo: i testi riportano anche rumori esterni e altri elementi sonori.
Non è la prima volta che il noto portale introduce video pensati per superare le barriere. Tempo fa Pornhub ha anche introdotto alcuni video descrittivi, raggruppati in una categoria apposita, pensati per i non vedenti. In quel caso il video era accompagnato da una descrizione audio delle varie scene, in modo da consentire anche ai ciechi di seguire.