Secondo una ricerca condotta a Oxford, giocare a Tetris subito dopo un evento traumatico ridurrebbe brutti ricordi, flashback e sintomi da stress. Ma Pong, Pacman e tutti gli altri? Funzionano lo stesso? (Focus.it, 12 novembre 2010)
L’immagine della vostra ex che se ne va con le valigie o un altro ricordo traumatico vi perseguitano e non riuscite a liberarvene? Provate a giocare a Tetris. Il suggerimento viene da un gruppo di ricercatori di Oxford secondo i quali cimentarsi con i tetramini (le figure del Tetris) dopo una brutta esperienza aiuterebbe a ridurre i flashback e i sintomi da disturbo post traumatico.
La notizia in realtà non è del tutto nuova (ne avevamo parlato qui): ciò che si è scoperto recentemente è che le proprietà "curative" sono proprie del Tetris, mentre altri videogiochi hanno l’effetto esattamente opposto.
(Video) giochi pericolosi
Gli scienziati hanno mostrato immagini traumatiche e violente a tre gruppi di volontari. Hanno poi invitato il primo gruppo a giocare a Tetris per 20 minuti, mentre il secondo si è cimentato con un quiz. Il terzo gruppo, utilizzato come gruppo di controllo, non ha fatto nulla.
I risultati sono stati eclatanti: mentre i giocatori di Tetris hanno avuto molti meno flashback rispetto al gruppo di controllo, coloro che hanno giocato con il videoquiz ne hanno avuti molti di più. E l’effetto positivo del Tetris era ancora misurabile a ore di distanza dalla visione delle immagini. non cancella i brutti ricordi, ma riduce la loro riproposizione>> spiega Emily Holmes del dipartimento di Psichiatria dell’ Università di Oxford e responsabile dello studio.
Ma come può un videogame avere effetti paragonabili a quelli di uno piscofarmaco?
Le dimesioni contano
La mente umana ha due diverse dimensioni: una sensoriale, che raccoglie gli impulsi di vista, udito, tatto e gusto, l’altra concettuale, deputata a elaborare queste informazioni. Solitamente queste aree sono in equilibrio tra loro e lavorano insieme: per esempio quando ascoltiamo qualcuno che parla e comprendiamo ciò che dice.
Ma un trauma può sbilanciare questo meccanismo amplificando a dismisura percezioni e sensazioni: allora l'incidente d’auto che abbiamo vissuto non ci appare più come una storia coerente, ma come un insieme di immagini sconnesse di lamiere contorte, airbag che esplodono e gomme che stridono. E queste scene possono tornarci ossessivamente davanti agli occhi anche per anni.
Neuroni occupati
Nelle sei ore immediatamente successive al trauma è però possibile intervenire sulla mente della vittima e interferire con la formazioni di questi ricordi .
Riconoscere le figure del Tetris e spostarle sulla griglia occupa il canale sensoriale del cervello: in questo modo le immagini e i suoni del gioco si sovrappongono a quelli dell'incdente e indeboliscono la formazione dei flashback.
Ma secondo i ricercatori non basta distrarsi con un qualunque videogame: gli esperimenti hanno dimostrato che alcuni giochi possono avere effetto opposto anche se non è ancora chiaro come.
Ma quindi il Tetris farà parte della dotazione standard di ambulanze e squadre di soccorso? No, almeno non per adesso, visto che prima di una vera e propria sperimentazione clinica ci vorranno ancora diversi anni.
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