Bruxelles, 29 mag. (AdnKronos Salute) - Diminuiscono i fumatori in Europa e l'Italia è uno dei Paesi Ue in cui si fuma di meno. Rispetto al 2012, nell'Unione europea il numero di persone che fumano è sceso di 2 punti percentuali, dal 28% al 26%. E in Italia sono il 21% della popolazione, sopra i Paesi più virtuosi, Svezia (11%) e Finlandia (19%), ma decisamente dietro rispetto ai fumatori più incalliti, Grecia (38%) e Bulgaria (35%). E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Eurobarometro a due giorni dalla Giornata mondiale senza tabacco, che si celebra domenica 31 maggio. Ma l'età media in cui i cittadini europei iniziano a fumare rimane invariata a 17,6 anni.
La fascia d'età in cui si è registrato il calo maggiore dell'uso del tabacco (4 punti percentuali) è quella dei giovani dai 15 ai 24 anni (25% contro 29%). Per quanto riguarda i tentativi di smettere, la maggior parte dei fumatori ha tentato di abbandonare il tabacco (59%), e di questi il 19% ci ha provato negli ultimi 12 mesi.
Inoltre, secondo il Rapporto il 12% dei cittadini europei ha provato le sigarette elettroniche, rispetto al 7% nel 2012. Il 67% ha provato a usarle per ridurre il consumo di sigarette o per smettere di fumare. Ma soltanto il 14% degli utilizzatori di sigarette elettroniche è stato capace di smettere di fumare, "il che indica che non sono particolarmente efficaci in tal senso", si sottolinea nell'indagine.
Per Vytenis Andriukaitis, commissario per la Salute dell'Esecutivo di Bruxelles, "dalle cifre emerge che la lotta contro il tabacco non è ancora vinta, in particolare tra i giovani. Non è accettabile che i cittadini europei continuino ad essere attirati dal fumo quando sono ancora adolescenti. Uno degli obiettivi centrali della direttiva sui prodotti del tabacco consiste nell'assicurare che questi prodotti pericolosi non esercitino un'indebita attrattiva sui giovani".
L'esposizione al fumo di tabacco nei bar e nei ristoranti continua a calare. Soltanto il 12% degli intervistati afferma di essere stato esposto al fumo di tabacco in ristoranti nell'ultimo anno, con un calo rispetto al 14% del 2012, e il 25% in bar e mescite, in discesa dal 28%. Inoltre, il 73% dei lavoratori in Europa non è mai esposto al fumo negli interni del luogo di lavoro o lo è solo raramente.
Il 70% dei cittadini europei è favorevole a migliorare la tracciabilità dei prodotti del tabacco per ridurre il traffico illecito, anche se questo farebbe aumentare il prezzo dei prodotti del tabacco. Per quanto riguarda il pericolo percepito, i livelli di catrame e di nicotina sono considerati l'indicatore massimo del livello di nocività (32%), seguiti dagli additivi (12%). E la percentuale delle persone interrogate che ritengono dannose le sigarette elettroniche è passata dal 27% al 52% in 2 anni.