Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Nessuna tutela per le donne, solo business: "L'offerta di Facebook ed Apple alle dipendenti di congelare e conservare i loro ovuli per rinviare una gravidanza che ora può essere di ostacolo alla loro carriera, più che un bonus suona come una beffa", commenta Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.
"Congelare gli ovuli per rimandare la maternità - continua Ricci Sindoni - può essere un’opzione ragionevole quando vi sono seri motivi di salute, ma non può e non deve diventare un’arma di contrattazione in mano alle aziende. Dietro il paravento di una 'procedura sanitaria sempre più diffusa' non possiamo non scorgere il tentativo surrettizio di introdurre quasi una nuova forma di sterilizzazione per le giovani donne che lavorano. Invece di aiutare le mamme lavoratrici si preferisce bypassare il problema, suggerendo anzi che il rinvio della maternità a data da destinarsi consente di eliminare quei fastidiosi ostacoli alla carriera: i figli".
"E’ ora necessario più che mai che le donne si interroghino su che cosa vogliono davvero e che cosa invece viene imposto, sia pure sotto forma di aiuto tutt’altro che disinteressato. Servono domande scomode ma essenziali per capire con quali mezzi si continua a svuotare il concetto di maternità. Davvero le aziende pensano di fare il bene delle donne congelando i loro ovuli invece di aiutarle ad avere figli quando sarebbe il momento? La tecnicizzazione della maternità è un vero benefit o piuttosto la pianificazione a tavolino di un mondo maschilista dove i figli si fanno solo a comando? Se il sistema prendesse piede, per una donna che lavora l’unica via proposta sarebbe quella di avere figli solo con la fecondazione artificiale e solo in età avanzata. Siamo sicuri che la direzione giusta alla carriera femminile sia quella che ci fa assomigliare agli uomini?", conclude.