Salute

Fecondazione: Fertility Day, le raccomandazioni degli andrologi

Nella metà dei casi l'infertilità dipende da lui, ma uno su 3 non lo sa e non si cura

Roma, 19 set. (AdnKronos Salute) - Una trafila lunga e dolorosa di esami e terapie, con costi elevati e ripercussioni fisiche e psicologiche tutt'altro che trascurabili, quasi sempre centrata sulla donna. Quando una coppia cerca un figlio che non arriva, di solito è lei a diventare oggetto di indagini e cure. Ma in un caso su due è l'uomo ad avere qualche disturbo, spesso peraltro facilmente diagnosticabile e curabile, ma non lo sa: il 25-30% degli under 18 ha già un problema che può compromettere la fertilità futura, a cui si potrebbe rimediare facilmente, se riconosciuto in tempo.

Per informare gli uomini sull'importanza di una diagnosi attenta e tempestiva, in occasione del Fertility Day del 22 settembre, la Società italiana di andrologia (Sia) propone una serie di raccomandazioni per alleviare i problemi connessi all'infertilità di coppia che gravano di più sulla donna. "Ridurre il ricorso a procedure costose, lunghe e non sempre efficaci potrebbe essere fattibile con poche mosse, prima fra tutte l'obbligatorietà della presenza di un andrologo in tutti i centri di procreazione medicalmente assistita (Pma)", si spiega in una nota.

"La fertilità di coppia è legata indissolubilmente alla salute riproduttiva di entrambi i partner, perciò studiare solo le eventuali patologie femminili pregiudica la soluzione delle difficoltà di procreazione - afferma Alessandro Palmieri, presidente Sia - Tutto ciò, inoltre, obbliga le donne a percorsi più impegnativi sia dal punto di vista medico sia psicologico, con un aumento della probabilità di complicanze e anche dei costi. A questo si potrebbe ovviare studiando a fondo anche il partner maschile".

La legge oggi non impone ai centri di Pma di avere una consulenza andrologica, solo dove vi sia la banca del seme può essere prevista (ma non è obbligatoria) la presenza dello specialista. Una grave lacuna secondo gli esperti Sia, perché solo l'urologo andrologo può consentire la diagnosi precisa dei fattori maschili che compromettono la fertilità di coppia.

"Gli uomini poi hanno gravi lacune conoscitive su ciò che può danneggiare la loro fertilità, come le malattie sessualmente trasmesse, l'uso di droghe o l'esistenza di limiti di età anche maschili per la procreazione naturale - riprende Palmieri - Diagnosi e trattamento dei disturbi che incidono sulla fertilità maschile riducono il ricorso alla Pma e ne migliorano i risultati, quando si rende necessaria, diminuendo anche i problemi a carico della donna; valutare l'uomo peraltro è più semplice e meno costoso, perché spesso basta uno spermiogramma e non servono test strumentali complessi".

La Sia propone perciò che sia resa obbligatoria e vincolante la presenza della competenza andrologica in tutti i centri di Pma e nei consultori del servizio sanitario nazionale, per seguire il maschio in tutto il percorso della coppia.

Ecco, inoltre, le raccomandazioni con tutte le informazioni che ogni uomo dovrebbe conoscere per preservare la salute del proprio apparato sessuale e di quello dei figli:

1) Attenzione all'alimentazione: diete ricche di grassi saturi riducono la concentrazione degli spermatozoi mentre gli omega-3 favoriscono la morfologia spermatica normale, inoltre occorre fare attenzione alla qualità dei cibi perché i pesticidi possono alterare lo sperma.

2) Mantenere il perso forma, perché l'obesità riduce i livelli di testosterone ed Lh alterando la qualità e la quantità del seme.

3) Non fumare, perché il fumo si associa a una riduzione della conta spermatica, della motilità e a un incremento delle anomalie degli spermatozoi.

4) Non eccedere con gli alcolici, perché l'abuso è tossico sui testicolo ma anche un consumo abituale si associa a un progressivo peggioramento della fertilità, tanto più evidente quanto più è abbondante e frequente l'assunzione di alcol.

5) No all'attività sportiva in eccesso e ad androgeni anabolizzanti: sopprimono la spermatogenesi e riducono il volume dei testicoli. Gli effetti di solito sono reversibili una volta sospesa l'assunzione, ma possono servire anche due anni per tornare alla normalità.

6) No alle droghe di qualsiasi genere, marijuana compresa: provocano alterazioni dello sperma, con riduzione cospicua degli spermatozoi, che durano anche molto a lungo.

19 settembre 2016 ADNKronos
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