Roma, 3 feb. (AdnKronos Salute) - Appuntamento cruciale in Gran Bretagna: i parlamentari si esprimeranno sulla possibilità di consentire la nascita di 'bebè con tre genitori', neonati che avranno il Dna di tre persone. La tecnica, di cui si è molto discusso in questi mesi, punta a prevenire malattie genetiche mortali che si trasmettono da madre a figlio. In caso positivo, la Gran Bretagna potrebbe essere il primo Paese a legalizzare la controversa metodica, che si stima potrebbe essere utile a 150 coppie l'anno.
La possibilità di ottenere un bebè con tre Dna ha comunque innescato un aspro dibattito etico, con esponenti della Chiesa Anglicana che hanno chiesto di bloccare la procedura. Se oggi vinceranno i sì, il primo bebè con tre genitori potrebbe nascere l'anno prossimo. La tecnica è stata sviluppata a Newcastle e utilizza una versione della fecondazione in vitro studiata per combinare il Dna dei due genitori con i mitocondri sani di una donatrice. In questo modo il neonato avrebbe lo 0,1% del suo Dna ereditato dalla seconda 'mamma', una caratteristica che passerebbe ai suoi discendenti.
Il governo si è già espresso favorevolmente, ma il Parlamento darà un voto libero sulla materia, dal momento che si tratta di una questione di coscienza. Per Doug Turbull, direttore del Wellcome Trust Centre for Mitochondial Research si tratta di una tecnica pionieristica, che dovrebbe essere autorizzata. "Questa ricerca è stata suggerita dai pazienti, supportata dai pazienti ed è per i pazienti - dice alla Bbc - e si tratta di un messaggio importante".
Un'opinione condivisa da numerosi scienziati britannici vincitori del Premio Nobel. Ma non tutti sono d'accordo. Gruppi come Human Genetics Alert sostengono che la metodica apra la porta ai 'bebè su misura', geneticamente modificati per avere un particolare aspetto, o un'intelligenza. E gli esperti di bioetica si chiedono che posizione avrà il terzo genitore (la donatrice) dal punto di vista legale.