Roma, 18 nov. (AdnKronos Salute) - Codice fiscale, residenza, luogo e data di nascita, titolo di studio. Sono i dati anagrafici dei donatori di gameti, destinati alla fecondazione eterologa, richiesti alle Regioni da aprile scorso dal Centro nazionale trapianti e inviati via fax in chiaro, violando così l'anonimato delle persone che hanno scelto di donare gameti a coppie infertili. È la denuncia dell'associazione Luca Coscioni, che chiede per questo, in una conferenza stampa oggi alla Camera, le dimissioni del direttore del Cnt, Alessandro Nanni Costa.
L'associazione, venuta a sapere del problema, ha inviato una segnalazione al Garante della privacy in cui segnalava la richiesta da parte del Cnt alla Regioni di ottenere dalle strutture sanitarie autorizzate al prelievo e al trattamento di cellule riproduttive, dati anagrafici e sanitari riferiti ai donatori di gameti e anche ai nati da procedure di fecondazione eterologa, "in assenza di misure di sicurezza idonee a tutelare l'anominato degli interessati".
Il Garante ha risposto che il Cnt "dal 1 luglio 2015 ha modificato la procedura di raccolta dei dati", prevedendo un algoritmo di cifratura. Pertanto, pur avendo riscontrato per il periodo pregresso (aprile- fine giugno 2015, dunque circa 3 mesi) "una condotta non conforme alla disciplina applicabile in materia di protezione dei dati, alla luce delle rassicurazioni ricevute dal Cnt" l'autority "non ha ravvisato i presupposti per adottare un provvedimento".
Ma, sottolinea Filomena Gallo, segretario dell'associazione Coscioni, "il fatto che oggi tale violazione non si ripeterà non serve a cancellare quella avvenuta in precedenza. Presenteremo una ulteriore richiesta al Garante e attiveremo le giurisdizioni competenti, anche per eventuali risarcimenti del danno esistenziale per i donatori. Non conosciamo l'entità del problema né il numero di donatori coinvolti, ma è ipotizzabile che siano più uomini che donne", dato che nel nostro Paese sono ancora davvero poche le donatrici di ovociti.
"Siamo rimasti perplessi dalla risposta del Garante - spiega l'avvocato Gianni Baldini - perché contraddittoria: da una parte si indica la presenza di una condotta non conforme alla normativa, dall'altra si fa notare che la situazione è stata poi risolta. Che facciamo però per quei 3 mesi in cui l'anonimato non è stato rispettato?".
"E' evidente - ha aggiunto Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Coscioni - il tentativo di sabotare l'applicazione della fecondazione eterologa. La violazione dell'anonimato è un'emergenza, perché sono circolate negli uffici liste con i nomi di donatori ricollegabili alle coppie che sono ricorse a questa tecnica, e che potrebbero anche essere utilizzate per fini criminali. Chiediamo che il direttore del Cnt Nanni Costa venga fatto dimettere, o in caso contrario la responsabilità ricadrebbe in toto sul ministro della Salute.
Ci aspettiamo una decisione urgente".
"Ricordiamo - conclude Filomena Gallo - che fino al 2014 sono state 4.000 ogni anno le coppie italiane che sono andate all'estero per la fecondazione eterologa. Oggi avremmo voluto parlare dei progressi fatti in questo campo nel nostro Paese. Invece parliamo di nuove violazioni. Ricordiamo alla Lorenzin che è il ministro di tutti i cittadini, sia di quelli favorevoli che di quelli contrari a queste tecniche. E che in questo momento si stanno violando i diritti di una parte di loro".